Mollaro, controllore aggredito sul treno della Trento-Malè
Un ragazzino della Val di Non ha dato un pugno al dipendente di Trentino Trasporti mentre stava controllando i biglietti di alcuni passeggeri. È fuggito, ma è stato identificato
PREDAIA. Nemmeno il tempo di far sopire le polemiche e le preoccupazioni sollevate dall’aggressione all’autista di Trentino Trasporti, a Villazzano, che un altro episodio, avvenuto ieri pomeriggio a Mollaro, sembra destinato ad accendere ancora di più gli animi. Ad essere aggredito, questa volta, è stato un controllore in servizio sulla linea ferroviaria Trento-Malè.
Tutto è accaduto attorno alle 18.20, quando il treno stava per entrare nella stazione di Mollaro e il dipendente di Trentino Trasporti si accingeva a verificare i biglietti di alcuni passeggeri. I problemi sono iniziati quando è arrivato il turno di una giovanissima coppia: la ragazza è risultata non in regola e l’uomo stava parlano con lei quando, all’improvviso, è intervenuto il fidanzato che, spintonato l’uomo, lo ha colpito al volto con un pugno. Una scena che è durata pochi istanti e si è conclusa con la fuga dell’aggressore, agevolato dal fatto che il convoglio era ormai arrivato in stazione e aveva aperto le porte.
Il controllore - 54 anni - ha subito lanciato l’allarme e, mentre veniva raggiunto dai sanitari del 118 e trasportato all’ospedale di Cles per essere medicato (per lui, fortunatamente, nulla di grave), i carabinieri del Radiomobile davano il via alle ricerche dell’aggressore in fuga. Ricerche che si sono concluse poco dopo, con il fermo e l’identificazione del ragazzo: un minorenne della zona. Anche lui si sarebbe rivolto a un medico per la contusione alla mano.
Più che preoccupato il commento di Michele Givoli, della Faisa, che sottolinea ancora una volta - lo aveva fatto solo qualche giorno fa con un comunicato firmato con i rappresentanti di Cgil e Cisl - come sia ormai indispensabile che l’azienda prenda provvedimenti. «Nel giro di pochi anni – spiega – l’utenza è raddoppiata e ogni giorno, chi lavora sui mezzi, si trova in situazioni difficili, con minacce verbali e intimidazioni che, purtroppo non finiscono sui giornali. La situazione è allarmante, ma l’azienda non risponde. Sulle linee più calde serve più personale - guardie giurate, vigili o altri colleghi - ma ci dicono che non ci sono soldi. Eppure vediamo ogni giorno che i soldi, quando si vuole, si trovano».