il caso

Miravalle, l’abuso «costa» 450mila euro ad Arcese

È la cifra che l’imprenditore Eleuterio Arcese dovrà pagare per sanare le difformità riscontrate nei lavori alla villa


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Un conto da 450 mila euro. A tanto ammonta la sanzione calcolata dall’Agenzia Territoriale per sanare gli abusi edilizi di villa Miravalle del noto imprenditore Eleuterio Arcese. Una cifra che è corrispondente al 150% del valore delle opere illecite e che se pagata legittimerà due dei tre abusi edilizi contestati all’imprenditore arcense.

Sono infatti tre gli abusi rilevati dopo i primi lavori di riqualificazione della villa, due dei quali considerati sanabili con il pagamento di una multa, mentre per il terzo, che al momento è sub iudice con Arcese che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, si dovrà attendere la sentenza. «Per due degli abusi riscontrati - spiega l’assessore all’urbanistica Stefano Miori - è stata confermata la possibilità di legittimazione in quanto interni ad alcuni parametri tecnici di legge pari al 30% delle volumetrie concesse».

Eleuterio Arcese, nelle parti contestate da abuso edilizio sanabile, ha superato le volumetrie delle concessioni di risanamento previste per villa Miravalle. «Sono stati interventi - continua Miori - in cui si è riscontrato un allargamento rispetto alle concessioni di risanamento previste per la villa ottocentesca». «Interventi fatti con tutti i crismi - ammette Miori - ma eccedenti le possibilità edilizie». Di qui il contenzioso che per due parti si potrà risolvere con il pagamento di una multa. Quota che entrerà nelle casse comunali e che sarà subito a disposizione di bilancio.

«Dovesse pagare - confida Miori - sarei innanzitutto contento perché si andrebbe a chiudere una vicenda problematica e, in secondo luogo, ci darebbe importanti risorse che se ben utilizzate ci potrebbero portare a realizzare quelle opere che Mattei voleva realizzare attraverso accordi tra il pubblico e il privato». È infatti dall’amministrazione Mattei che il dialogo tra Comune e Arcese perdura. Inizialmente furono alcuni accordi sulla Variante 14 poi convogliati in una serie di proposte con l’attuale amministrazione sulla Variante 15. Miori però mette subito in chiaro l’attuale confronto tra le parti in materia urbanistica.

«Prima di procedere con successivi accordi nella Variante 15 - spiega l’assessore - dobbiamo chiudere questa partita con villa Miravalle». Il riferimento è al terzo abuso, sul retro della villa, che secondo i tecnici comunali sarebbe superiore alla quota del 30% e quindi non legittimabile. Qui vi è divergenza tra le parti con gli avvocati dell’imprenditore certi di poter dimostrare la possibilità di legittimazione. Eleuterio Arcese, tramite i suoi avvocati, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato e sarà quindi la sentenza a esprimersi nel merito. «Da quello che sappiamo - spiega Miori - gli avvocati di Arcese dicono che le stime dei tecnici sono state fatte su calcoli troppo rigidi e quindi che anche questo illecito sia nel parametri di legittimazione».













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