Mele e pesticidi, querelato il pediatra di «Porta a Porta»

Pinelli aveva denunciato un aumento delle leucemie infantili in Trentino L’Apot l’ha chiamato in causa per diffamazione: per la procura va in archivio



TRENTO. Il «caso» era scoppiato poco dopo la mezzanotte di un giorno di metà del dicembre scorso nel salotto per eccellenza di RaiUno, ossia quello di «Porta a Porta». È lì che il pediatra Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società scientifica nutrizione vegetariana, all’interno di una trasmissione dedicata alla «guerra» fra vegetariani e carnivori, se ne esce con la bomba: c’è una zona, in Italia, in cui si producono mele utilizzano fino a 36 diversi trattamenti a base di pesticidi, peraltro in piena regola considerati uno per uno. Ma in quella stessa zona si registrerebbero aumenti delle leucemie infantili. Vespa prende subito le distanze e manda la pubblicità. Si ritorna in studio con la telefonata dell’allora presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Sì perché se la parola «Trentino» non era mai stata detta esplicitamente da Pinelli, era apparso chiaro il riferimento allo stesso Vespa. Che aveva quindi dato spazio alle parole di Dellai: «Non so quali siano gli obiettivi di chi dice questo e perché lo faccia. Siamo molto orgogliosi delle nostre mele e del nostro ambiente: questa è una denuncia totalmente falsa. Siccome però non è la prima volta che la sentiamo, proprio negli ultimi anni abbiamo intensificato gli strumenti di monitoraggio e controllo dei prodotti e le nostre mele risultano avere indicatori che sono infinitamente sotto ogni ragionevole limite». Una dura presa di posizione alla quale ora si accompagna la denuncia dell’Apot, l’associazione consorziale produttori ortofrutticoli trentini. Che chiama in causa il pediatra per diffamazione. Il caso è finito in procura e c’è stata una richiesta di archiviazione alla quale l’avvocato di Apot, Franco Busana, ha presentato opposizione. Il quale aveva già proposto il video della trasmissione unitamente alla trascrizione di quanto è stato detto e che con l’opposizione va oltre proponendo che, ove ce ne fosse bisogno, potrebbero essere sentiti per chiarire il quadro, l’ex presidente della Provincia, il presidente della Coldiretti (che era presente in studio) e anche il giornalista Bruno Vespa. E poi sottolinea come«non esiste alcuno studio come comprovi l’uso di “36 trattamenti di diversi pesticidi”. E non esiste nessun studio che comprovi l’esistenza di “molte leucemie nei bambini”». E nell’opposizione non poteva mancare anche un riferimento alla frase dell pediatra dove equiparava la situazione a quella dell’Ilva. Un frase che viene definita come immotivatamente grave ed allarmante. Tanto che se ne erano resi conto tutti in studio. Se l’opposizione sarà accolta lo si saprà solo nelle prossime settimane quando il giudice prenderà la sua decisione.

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