SCOPPIA IL CASO

«Matrimoni ad Arco, il logo sembra fatto solo per i gay»

Progetto Wedding, polemiche dimissioni di Mandelli dal Cda dell’azienda municipalizzata Amsa: «Scelta ideologica voluta dall’amministrazione»



ARCO. Wedding in Arco, il progetto di matrimoni e unioni civili del Comune arcense con la regia di Amsa, rischia di trasformarsi in una polemica che investe il delicato tema delle unioni omosessuali.

La critica è stata rivolta principalmente al logo del progetto caratterizzato da una “W” e una “A” sovrapposte a creare un castello, sul cui apice si trovano due cuori antropomorfizzati, entrambi con papillon, una scelta che è stata interpretata come un ammiccamento al mondo gay. Un logo che è stato discusso sia in giunta che in Amsa e che ha portato ad alcune frizioni interne al consiglio d’amministrazione dell’azienda municipale tanto da produrre e mettere ai voti altri loghi. L’amministrazione ha però chiuso le porte in faccia ai suggerimenti di Amsa, di fatto imponendo il proprio giudizio e dando via libera alla diffusione dell’attuale logo sia sui portali web che nel merchandising.

A questo punto Stefano Mandelli, membro del Cda e tra i primi e principali critici della scelta amministrativa, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni per esprimere contrarietà alle decisioni della giunta e al suo modus operandi. «In Amsa vi è una macchina che funzione egregiamente - ha principiato Mandelli - Le mie dimissioni sono dovute al contrasto nato con l’amministrazione che prima chiede ad Amsa di farsi braccio operativo e direttivo di Wedding in Arco e poi non ne accetta il ruolo imponendo decisioni prese su altri tavoli». Mandelli ha sottolineato come tutto Wedding in Arco sia stato solo parzialmente lasciato nelle mani di Amsa, mentre l’amministrazione, sempre attraverso Amsa committente di un consulente esterno, ha portato avanti le proprie idee chiedendo alla municipalizzata di ratificarle. «Siamo diventati un organo - ci ha tenuto a sottolineare Mandelli - per la semplice ratifica di quanto deciso altrove. Questo progetto ha del potenziale - continua l’ex membro del Cda di Amsa - e può essere un ulteriore volano per il turismo e l’economia locale. Il logo è la prima immagine che si dà di se stessi e contiene le informazioni chiave di quello che si vuole essere e fare. In questo modo si sta dicendo che ci si rivolge solo a una ristretta nicchia di persone omosessuali maschili, mentre Wedding in Arco è sia per matrimoni che per unioni civili di ambo i sessi».

Secondo il resoconto di Mandelli il logo definitivo sarebbe stato presentato al Cda a 48 ore dalla messa in stampa. Nonostante i tempi ristretti sono state prodotte e discusse in Amsa altre 6 proposte a loro volta presentate alla giunta arcense che però non le ha volute prendere in considerazione. «In questo logo - chiarisce Mandelli - vi è un errore commerciale che punta a un’unica platea di nicchia invece di privilegiare tutto l’ampio spettro possibile. A mio avviso è derivato da una scelta ideologica viziata da un certo conformismo di fondo».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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