Marmolada: Mountain wilderness festeggiala condanna per lo sfregio al ghiacciaio
Si è celebrato a Pian dei Fiacconi l'evento indetto da Mountain Wilderness per festeggiare una vittoria storica: la conferma in Cassazione della condanna ai dirigenti delle Funivie Tofane - Marmolada Spa per lo sfregio al ghiacciaio, con un risarcimento di 25 mila euro all'associazione
TRENTO. E' sembrato il modo di festeggiare della natura quella pioggia, tra sabato e domenica, che ha liberato il ghiacciaio della Marmolada dalla morsa del caldo, lasciando nel cielo cupi nuvoloni che, però, non hanno rovinato la prima "Festa nazionale della Regina delle Dolomiti".
Così si è celebrato a Pian dei Fiacconi l'evento indetto da Mountain Wilderness per festeggiare una vittoria storica: la conferma in Cassazione della condanna ai dirigenti delle Funivie Tofane - Marmolada Spa per lo sfregio al ghiacciaio, con un risarcimento di 25 mila euro all'associazione.
Oltre al risarcimento riconosciuto all'associazione, i giudici hanno concesso un ulteriore risarcimento di 50 mila euro a favore della Provincia autonoma di Trento, costituitasi parte civile attraverso le stessa associazione. Un risultato che, nell'anniversario della tragedia di Stava, assume anche il significato di monito ad evitare abusi verso la natura.
Un trionfo, che gli ambientalisti, capitanati da Gigi Casanova, hanno celebrato riunendo in quota, alle 14.30, alpinisti, escursionisti e quanti amano l'ambiente. E all'appello di Mountain Wilderness hanno risposto, nonostante il maltempo, in tanti. Ai piedi del ghiacciaio si sono ritrovati una cinquantina di rappresentanti delle sezioni di Cai Veneto, Sat di Moena, Cavalese e Mattarello, Legambiente del Veneto, Italia Nostra del Trentino e Cipra Italia.
Sul pianoro dove è visibile il galoppante ritiro delle nevi perenni, l'avvocato Nicola Canestrini, che ha seguito la causa per Mountain Wilderness, ha sottolineato l'importanza della sentenza che ribadisce il valore dell'ambiente, tutelato dagli articoli 9 e 32 della Costituzione, ma che resterà unica.
«La legge - ha spiegato Canestrini - che ha permesso ad un'associazione come Mountain Wilderness di dichiararsi parte civile, e richiedere un risarcimento, è stata abrogata».
Un successo singolare, quindi, che stimola ad ulteriore impegno. «Ripartiamo da qui - ha detto Casanova - invitando le Province di Trento e Belluno e i Comuni di Canazei e Rocca Pietore a lavorare insieme come stabilito dal "Patto per la Marmolada" del 2003. Tanto più che entro aprile 2011 si dovrà presentare il piano di gestione delle aree dolomitiche tutelate dall'Unesco. Inoltre, rilanciamo la campagna per l'"acqua bene pubblico", avviata in Marmolada nel 2003, con padre Zanotelli».
E ha posto l'accento sulla partita dell'acqua, che in questi giorni ha acceso il dibattito nella nostra provincia, anche Francesca Caprini, coordinatrice dei comitati trentini del Forum dei Movimenti per l'acqua che sostengono il referendum contro la legge Ronchi. «Possiamo festeggiare - ha detto Caprini - anche il deposito a Roma, il 19 luglio, di 1.200.000 firme raccolte per l'ammissione dei tre quesiti referendari di abrogazione della legge».
Terminati i "riti occidentali" spazio, in Marmolada, a quelli di chi con la montagna vanta legami atavici, rinnovati attraverso cerimonie dal sapore ancestrale. Ieri, a Pian dei Fiacconi, sono arrivati anche i colombiani dell'associazione Yaku, che hanno parlato della loro pacifica battaglia per l'acqua e per la difesa del ghiacciaio Cocuy. In testa il carismatico leader spirituale degli indigeni U'wa, Berito, che ha chiuso la festa con un epilogo da vero sciamano: ha dedicato alla Marmolada un canto in onore di montagna, acqua e vita in armonia fra uomo e natura.