Malga Fosse rinascerà hi-tech

Il concorso di idee ha premiato la proposta tutta acciaio, legno e vetro dello studio «Raro» di Trento


di Giorgio Dal Bosco


PRIMIERO. Avrà un aspetto decisamente high-tech, una volta ristrutturata, Malga Fosse. Questo in base al risultato del concorso di idee che ha visto premiato uno studio di progettazione trentino, il “Raro”, dei due giovani architetti Roberta Di Filippo e Roberto Salvischiani, che si occupa di architettura e comunicazione visiva, conseguendo premi e riconoscimenti in entrambi i campi (lo scorso anno si era aggiudicato il primo premio del concorso per piazza Damiano Chiesa a Rovereto).

Il concorso di idee per la realizzazione di proposte progettuali per la riqualificazione di Malga Fosse ha visto lo studio trentino (al quale andrà anche un premio di diecimila euro) imporsi su due studi di Treviso e di Parma - Cremona dopo che la commissione ha esaminato la bellezza di 180 elaborati. Il bando di gara chiedeva ai partecipanti di produrre idee progettuali per la ristrutturazione completa di Malga Fosse, che sorge nelle immediate vicinanze di Passo Rolle, nel territorio del Comune di Siror. Le proposte dovevano considerare e sviluppare un’idea aggiornata di servizio ristorativo con possibilità di pernottamento e apertura estiva e invernale, da realizzarsi nel rispetto di caratteristiche ad elevata qualità architettonica e tecnologica e alta sostenibilità ambientale. Le idee elaborate dai partecipanti sono state numerose ed a molteplice tipologia, caratterizzate da un livello qualitativo molto buono. Tutti o quasi tutti i progettisti hanno pensato ad una struttura moderna e funzionale, ben inserita nell’ambiente naturale, rispettosa delle più moderne caratteristiche costruttive e tecnologiche. Il prossimo passaggio previsto comprenderà l’indizione di un secondo bando di concorso che permetterà di individuare chi realizzerà e gestirà l’opera, seguendo i criteri suggeriti dall’idea vincente. Sarà, infatti, previsto un contratto pluridecennale, seguendo modalità tipiche della concessione di opera pubblica.

«È una grande soddisfazione per noi - hanno commentato i due progettisti dello studio Raro -, ora speriamo di poter proseguire il progetto anche nella fase esecutiva. Anche se giovani abbiamo esperienza, passione e competenza. Il concorso è la formula più democratica e corretta per affidare gli incarichi di progettazione, speriamo che molte altre amministrazioni pubbliche seguano questo esempio».

Intanto va già registrata una levata di scudi (con anche tanto di insulti) contro il progetto, tutto acciaio, legno e vetro, sulla pagina Facebook della Voce del Nordest. (r.b.)













Scuola & Ricerca

In primo piano