Lutto al braccio per ricordare Marco
La tragedia sul Lagorai. Domenica tutte le squadre del Mezzocorona celebreranno Guadagnini, morto a 69 anno durante un’escursione L’amico che era con lui racconta: «Stavamo chiacchierando e scherzando insieme e un attimo dopo lui non c’era più». Domani il funerale
Trento. «Eravamo tutti assieme, noi tre come tante altre volte. Stavano chiacchierando, scherzando e poi la tragedia. Marco è caduto e per lui non c’era più nulla da fare». È ancora scosso Flavio Forti. Mercoledì era assieme ad Enzo Morandi sul Lagorai quando l’amico e collega Marco Guadagnini è precipitato perdendo la vita. «Era una bella persona, trasparente e buona e ora non c’è più, ancora non riesco a capacitarmi di quello che è successo».
I tre amici mercoledì si erano ritagliati qualche ora da trascorrere insieme in montagna. «Era tanto che volevamo trovarci per un’escursione e finalmente eravamo riusciti a farlo. Noi tre siamo amici, siamo stati anche colleghi e abbiamo passato diverso tempo insieme. Io penso che Marco abbia avuto un malore - racconta ancora Forti trattenendo a stento le lacrime - era vestito bene ma si era messo un’altra maglia perché aveva freddo. Non aveva neppure voluto bere il caffè in cima, aveva rimandato a dopo». E poi la tragedia. «È successo tutto in un secondo: è caduto, è morto. Con noi c’era anche Alessandro un ragazzo che avevamo incontrato per caso e con il quale stavamo tornando a valle. E anche lui è rimasto scosso per quello che è accaduto, per questo dramma». C’è stato l’allarme, la speranza che i sanitari potessero fare qualcosa per Marco. Ma nulla e nessuno poteva far tornare a battere il grande cuore dell’uomo. «È stato uno choc - spiega ancora Forti - io ed Enzo non riuscivamo neppure a camminare, tanto che alla fine ci ha portato a valle l’elisoccorso». Un lutto che i due amici condividono con i famigliari di Marco Guadagnini e con il mondo della Cooperazione dove il 69enne di Martignano aveva lavorato a lungo. Ma è un lutto che tocca anche il mondo del calcio. Guadagnini, infatti, ricopriva il doppio ruolo di segretario e presidente del collegio dei revisori dell’associazione italiana allenatori di calcio della regione. Ed era anche l’allenatore dei più piccoli del Mezzocorona che mercoledì alle 17 lo stavano aspettando sul campo. Una persona che sapeva includere, questo era Marco che domenica sarà ricordato dai “suoi” giocatori con il lutto portato al braccio e un minuto di silenzio prima delle partite, come annuncia la società sportiva. «La grande famiglia dell'Fc Mezzocorona piange la prematura scomparsa di Marco Guadagnini, mancato ieri in tragiche circostanze. Ai familiari le più sentite condoglianze. Marco era una grande persona, al Mezzocorona aveva contribuito alla ricostruzione del settore giovanile. Quest'anno allenava i primi calci. Misurato ed entusiasta si era guadagnato la stima di tutti per il suo lavoro dentro e fuori dal campo. Sentiremo la sua mancanza ma siamo sicuri continuerà a seguirci da lassù. Domenica le squadre del Mezzocorona giocheranno col lutto al braccio e osserveranno un minuto di silenzio prima di ogni gara».
Dolore profondo anche quello che viene espresso dall’associazione italiana allenatori di calcio: «Il presidente Renzo Ulivieri, il direttore generale Giuliano Ragonesi il consiglio direttivo nazionale si stringono intorno al gruppo regionale Trentino per la tragica scomparsa del segretario Marco Guadagnini. Guadagnini era da sempre impegnato all'interno della nostra associazione e primo consigliere del nostro presidente regionale Florio Maran. Una grave perdita per la nostra associazione. Alla famiglia di Guadagnini vanno le nostre più sentite condoglianze per il tragico evento».
Il tragico incidente è avvenuto sulla via del ritorno. Gli amici dal passo Manghen avevano raggiunto la cima Ziolera, sul Lagorai. Stavano tornando verso casa quando Guadagnini è caduto, scivolando poi sull’erba per oltre 200 metri. Un dramma che nessuno ha potuto evitare.
L’ultimo saluto al 69enne sarà domani alle 10 al cimitero di Trento. M.D.