Lavis, il nuovo parco della Rsa da oggi è di tutta la comunità
Taglio del nastro per l’area con giochi, panchine e gazebo Presente anche Luisa Rossi, ex proprietaria del terreno
LAVIS. Un parco di più di 2100 mq, a disposizione degli ospiti dell'azienda pubblica di servizi alla persona “Giovanni Endrizzi”, e dell'intera comunità. Dopo l'apertura dei giorni scorsi, ieri l'inaugurazione ufficiale ed il brindisi, con i concerti del Gruppo Strumentale Giovanile e della Banda Sociale di Lavis, ha visto la partecipazione di più di 200 persone.
Il parco, completamente privo di barriere architettoniche, è dotato di una passeggiata (con corrimano in ferro), di giochi per bambini, panchine, un orto, un gazebo e un capitello votivo (benedetto la scorsa settimana da padre Giuseppe, il cappellano della Rsa). L'area verde confina con la struttura storica della casa di riposo, nella quale si trova l'ingresso principale. Un cancello indipendente, su via Orti, aprirà soltanto in occasione di particolari manifestazioni; ma entrare nel parco, attraverso la casa di riposo, sarà comunque sempre possibile a tutti.
«La nostra è sempre più la casa di tutta la comunità», ha spiegato infatti il presidente Renato Brugnara. «E la speranza è che il parco contribuisca da un lato al miglioramento della qualità della vita degli ospiti, dall'altra sempre più a portare la cittadinanza all'interno della struttura». Un parco per tutti, quindi. E per i più piccoli in particolare. «Quando gli anziani vedono i bambini, i loro occhi si illuminano». Il terreno era originariamente di proprietà della famiglia Rossi di Lavis: fondamentale il contributo della Provincia, che lo ha acquistato nel 2011, per 1.472.000 euro (più quasi 188.000 euro fra tasse e spese). «Quand'eravamo piccoli – ha ricordato ieri Luisa Rossi, che ora vive a Brescia – qui avevamo la nostra campagna. Era il teatro dei giochi, degli schiamazzi e delle liti di noi bambini. Quand'era estate, scendevamo assonnati la scale, per correre nella libertà del verde, fra conigli, anatre, porcellini d'india, cani e gatti». Il tempo è passato, e non c'è più l'antica vigna, piantata dal padre Francesco Rossi. Dopo quasi due anni di lavori, ieri quindi il taglio del nastro, ad opera di Mario Tait, ospite della casa di riposo. Sono proprio gli ospiti ad essere infatti i più soddisfatti del nuovo parco: nei giorni scorsi, appena aperto, è diventato un’attrazione.