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Laureati a Trento, dopo un anno il tasso di occupazione è del 74%

Presentati i dati di AlmaLaurea. Elevato il livello di soddisfazione sull'università



TRENTO. E' del 74%, a un anno dal diploma, il tasso di occupazione dei laureati triennali dell'Università di Trento, che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale (pari al 34%). Lo affermano i dati del XIX Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale presentati dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea al Convegno “Università e skill nella seconda fase della globalizzazione”, presso l’Università di Parma. Si considerano occupati, seguendo la definizione adottata dall’Istat, anche quanti sono in formazione retribuita.

 Il tasso di disoccupazione invece (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 14%. Il 30% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato (compreso quello a tutele crescenti), mentre il 12% svolge un’attività autonoma effettiva (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.).

La retribuzione è in media di 1.194 euro mensili netti. Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato (richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e utilizzo nel lavoro delle competenze apprese all’università)? Sono 31 laureati su cento, i quali considerano il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono.

Quanto ai laureati magistrali biennali, sempre a un anno dal diploma, l’81% è occupato (sono compresi anche coloro che sono in formazione retribuita). Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari all’11%. 31 occupati su cento possono contare su un contratto a tempo indeterminato (compreso quello a tutele crescenti), mentre il 7% svolge un’attività autonoma. La retribuzione è di 1.219 euro mensili netti; il 46% ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo.

A cinque anni, il 91% dei laureati magistrali biennali del 2011 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 4%. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato (compreso quello a tutele crescenti) sono il 55%, mentre svolge un lavoro autonomo il 17%. Le retribuzioni arrivano a 1.489 euro mensili netti; 53 laureati su cento ritengono la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che stanno svolgendo. Ma dove vanno a lavorare? Il 71% dei laureati è inserito nel settore privato, il 20% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (9%). L’ambito dei servizi assorbe il 79%, mentre l’industria accoglie il 19% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti. Il 90% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’85% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, 94 laureati su cento considerano le aule adeguate; più in generale, 91 laureati su cento si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso. E quanti si iscriverebbero di nuovo allo stesso corso presso lo stesso Ateneo? Il 73% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 9% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.

L’età media alla laurea è 25,5 anni per il complesso dei laureati, nello specifico 24,2 anni per i laureati di primo livello e 26,9 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore. Il 59% dei laureati terminano l’università in corso: in particolare sono il 61% tra i triennali e il 63% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 101,3 su 110: 98,2 per i laureati di primo livello e 105,5 per i magistrali biennali.

I laureati nel 2016 dell'Università di Trento coinvolti nel XIX Rapporto sul Profilo dei laureati sono 3.575. Si tratta di 1.902 di primo livello, 1.289 magistrali biennali e 375 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma. Per esigenze di sintesi si riporta in questa sede l’analisi delle performance formative dei laureati di primo livello e dei laureati magistrali biennali.

Il 52% dei laureati proviene da fuori regione (nello specifico è il 50% sia tra i triennali sia tra i magistrali biennali.). La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 7,5%: il 4,8% tra i triennali e il 13,3% tra i magistrali biennali. È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 63% dei laureati: è il 61% per il primo livello e il 60% per i magistrali biennali. Possiede un diploma tecnico il 21% dei laureati: è il 24% per il primo livello e il 19% per i magistrali biennali. Residuale la quota dei laureati con diploma professionale.

Il 54% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: sono il 55% tra i laureati di primo livello e il 60% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 71% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio). Ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 18% dei laureati: il 12% per i triennali e il 22% per magistrali biennali (quota che sale al 28% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio). Il 70% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 70% tra i laureati di primo livello e il 68% tra i magistrali biennali.













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