Lago di Fedaia, un test per resistere al freddo
Canazei, il farmacista Franco Martini ha provato lozioni e gel che permettono di resistere in acqua a basse temperature. Servirà ad una spedizione in Nepal
CANAZEI. Nello specchio lacuale Fedaia (Lèch de Fedaa, in lingua ladina), lago dolomitico che si allunga per oltre 2 chilometri al cospetto della Marmolada, immediatamente a ponente del passo Fedaia, al confine tra la Regione Trentino-Alto Adige e la Regione Veneto, a quota 2053 metri, si è svolto un'importante test medico-scientifico, per studiare le reazioni corporee in soggetti caduti in acque gelide, con grave stato di ipotermia.
Uno studio sul campo per sperimentare alcune creme e lozioni riscaldanti a trattamento intensivo, a base olio di pino mugo, salvia e rosmarino, ed uno sciroppo/gel a base di glucosio ad alto contenuto di maltosio e maltotrioso con trigliceridi a media catena.
La prova in acqua (ad una temperatura di circa 17 gradi) sulla distanza di oltre 5 chilometri (tra andata e ritorno) ha impegnato la “cavia” per 2 ore e 25 minuti, ed è stata fatta dal promotore di questi test, il farmacista di Cembra Giorgio Martini, che ha indossato una particolare muta di lattice.
Sul posto, per i necessari supporti logistici, con un gommone attrezzato, una squadra dei vigili del fuoco volontari di Soraga con il comandante Alessandro Pellegrin ed il vigile Matteo Zanon, che hanno provveduto al trasporto delle apparecchiature mediche, ed eseguito i test biomedici (saturazione ossigeno, pressione e temperatura corporea, battito cardiaco, ph urine e saliva), ed ambientali (temperatura esterna e dell'acqua, pressione, umidità, vento). I primi risultati hanno dimostrato che i prodotti testati danno dei buoni riscontri, sia le creme che lo sciroppo sono servite a mantenere costante il calore corporeo, per permettere maggiore resistenza in acqua. I prodotti quindi saranno anche provati durante una spedizione alpinistica nella catena himalayana in Nepal, in programma alla fine del mese di ottobre, con il noto scalatore Renzo Benedetti ed altri dieci componenti, tra cui lo stesso farmacista Giorgio Martini.
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