Ladri di fiori ai cimiteri «Vogliamo le telecamere»
Al San Marco e a Sacco ora spariscono anche i vasi. La rabbia di chi va a trovare i parenti defunti: «E’ una profanazione, lasciate in pace i morti»
ROVERETO. «E’ ora di dire basta e di fare qualcosa per i ladri di fiori ai cimiteri. Non ne possiamo più: che i vigili, magari in borghese, facciano più controlli. O mettano le telecamere che forse servirebbero da deterrente». Mirella Monduzzi è esasperata. Dalla tomba della madre al cimitero di San Marco non solo sono spariti in passato fiori recisi, ma anche recentemente una coppa con le piantine. E la stessa cosa è accaduta (e sta accadendo) anche al cimitero di Sacco.
«Pensi che due ore dopo che avevano sepolto mia madre, dalla tomba era sparito un vaso di ciclamini. In quel momento se mi avessero levato il sangue non ne sarebbe uscita una goccia... E anche ora, dopo il furto di qualche giorno fa, mi viene il batticuore quando entro al cimitero: ho paura - racconta la donna - che i ladri siano tornati ancora. No, purtroppo non c’è più rispetto nemmeno per i morti».
Mirella Monduzzi per cercare di far desistere i ladri (o meglio le ladre visto che la maggior parte di chi frequenta il cimitero sono donne) ha messo un biglietto sulla tomba di famiglia: “Vergogna, lasciate in pace i morti”. Servirà? Chissà. «Non è tanto per il valore dei fiori rubati, quanto per il gesto in sé che fa star male. Come si fa rubare in un cimitero? E’ come profanare una tomba. I vigili sono stati avvisati, ma sarebbe il caso di mettere delle telecamere di sorveglianza. Forse così smetterebbero di rubare...»
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