La Valsabbina, utili su del 150 %

Storo, la banca presenta all’assemblea dei soci un bilancio positivo e dividendi da distribuire


di Aldo Pasquazzo


STORO. La Valsabbina, banca cooperativa lombarda nata più di un secolo fa tra Vestone e Nozza, e in parte pure trentina con uffici sportelli a Storo e Lodrone, chiama a raccolta soci e utenti.

Una prima volta il 3 maggio al Palabrescia in via San Zeno 168 e qualche giorno dopo sarà la volta al teatro – oratorio di Storo. In quest’ultima sede confluiranno principalmente coloro che operano sul posto e che all’assise di Brescia non ci potranno essere.

Al di là di relazioni e bilancio, all’ordine del giorno è prevista la determinazione del prezzo delle azioni per l’esercizio in corso, la nomina di tre consiglieri e il compenso annuo da riconoscere ai componenti lo stesso consiglio di amministrazione.

«La Valsabbina – commenta un ex amministratore di altre banche e perciò uno dell’ambiente - in Valle del Chiese potrebbe crescere ulteriormente, qualora un domani dovesse tornare ad avere all’interno del consiglio di amministrazione un referente locale, che adesso manca. Va bene parlare e trattare con il direttore e i funzionari, ma la gente di qui chiede qualcosa di più. Se contrariamente al passato fosse una donna (anche una semplice e alla mano) meglio ancora. Già qualche tempo fa si era fatta una simile ipotesi, che poi è non stata presa in considerazione». La parola sulla situazione patrimoniale passa a Walter Piccini, direttore centrale per gli affari generali e l’organizzazione.

«Contrariamente al 2013 – evidenzia il dirigente – pur di fronte ad un contesto congiunturale ancora difficile e incerto abbiamo riscontrato un miglioramento della redditività».

L’utile netto, in sensibile aumento (più 152,8%), si attesta a 7,7 milioni di euro, tanto che all’assemblea che si andrà a fare sia il presidente Ezio Soardi che il direttore generale Renato Barbieri proporranno una distribuzione, per ciascuna delle 35.796.827 azioni, di un dividendo unitario di euro 0,12 che a sua volta sarà corrisposto per contanti.

«Nello scorso esercizio – ribadiscono i tre vertici – il pagamento del dividendo era avvenuto in azioni in ragione di 0,27 euro ; quest’anno il consiglio di amministrazione ha ritenuto di adeguarsi alle disposizioni più volte ribadite dell’organo di vigilanza e cioè - qualora confermato in sede assembleare - di distribuire ai soci utili in misura inferiore al risultato d’esercizio conseguito in data 8 maggio».

Su obiettivi e prospettive future a parlare è il presidente Soardi. «Gli intendimenti prefissati – sottolinea - se confrontati con tempi e situazioni contingenti, sono ambiziosi ma anche sostenibili. Infatti prevediamo una crescita annua della raccolta diretta del 4 per cento e del 3 per quanto riguarda gli impieghi. Quest’ultimo dato, seppur in apparenza inferiore agli anni passati, corrisponde ad erogazioni di nuovi finanziamenti all’economia per circa 1 miliardo di euro; un impegno concreto per contribuire ad uscire dall’attuale situazione».

Qualche altro dato di approfondimento della situazione patrimoniale. La raccolta diretta è stata nel suo complesso (per Lombardia e Trentino) pari a 3.85 milioni di euro, che a sua volta mostra un incremento dell’ 1,5 per cento. Poi, a conferma della fiducia accordata all’istituto tra dicembre e lo scorso gennaio, i soci e i clienti hanno sottoscritto nuove obbligazioni pari a 60 milioni mentre le sofferenze, sempre nel 2013, sono state calcolate attorno al 5,63 per cento.

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