La storia infinita del canile da «sfrattare»

Proprio in questo periodo dovrebbe lasciare il posto al nuovo maxisvincolo. Ma sulla nuova sede è ancora giallo


di Luca Marognoli


TRENTO. Da tempo immemore si parla di una nuova area, negli anni è stato messo sul tavolo un ventaglio di ipotesi tra le più disparate, ma sono state cassate una ad una senza che si arrivasse ad alcuna conclusione. Ora però il tempo stringe per trovare una nuova casa agli animali del canile di Trento. L’attuale sede, infatti, sarà presto demolita (come è già avvenuto per il vecchio caseificio) per lasciare spazio al cantiere del maxisvincolo della tangenziale, che dovrebbe partire nei prossimi mesi. Incassato il due di picche da tutte le Circoscrizioni, l’assessore Michelangelo Marchesi - assieme alla giunta - ha deciso di muoversi autonomamente, predisponendo alcune ipotesi. La più concreta sarebbe quella della Vela, in località Centa, un’area che il Comune cedette nel 2004 a Trentino Trasporti per farne un deposito di autobus e un centro di rimessaggio che avrebbe potuto ospitare fino a 350 camper. Un progetto, quest’ultimo, poi sfumato, tanto che oggi i 33 mila metri quadri in questione potrebbero ritornare di proprietà di Palazzo Thun, che considera la zona adatta alla bisogna anche per la comodità di accesso dalla città. Ma Melchiore Redolfi, presidente della Circoscrizione Centro storico-Piedicastello, vede l’ipotesi come il fumo negli occhi: «Io dico solo una cosa: noi non possiamo essere considerati il punto di riferimento di qualsiasi grana. Quando non sanno dove andare vengono da noi. Sul Bondone no, a Meano no, a Cognola non se ne parla neanche. Ma io dico: facciano invece una struttura provinciale che coinvolga anche gli altri comuni. Quanto a noi, aspettiamo di sapere dove andrà: ci chiederanno un parere almeno. Le zone che hanno verificato gli uffici comunali sono 10-12 in tutta città, ma quelle ipotizzate nella nostra circoscrizione non stanno né in cielo né in terra».

Il canile di via delle Bettine lavora a pieno ritmo: nel corso del 2011, sono stati 479 i cani ricoverati, 231 quelli dati in affido, 239 erano stati restituiti al proprietario e 4 deceduti (fonte Servizio veterinario).

E’ in attesa di notizie anche Luca Lombardini, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane, che gestisce il canile: «Ufficialmente l'associazione non ha una data di inizio lavori né di spostamento dei cani e ovviamente neppure una sede dove andare. Noi siamo in stand-by, preoccupati, ma sapendo che il Comune deve trovare una soluzione. Abbiamo un'ottantina di volontari e ogni giorno vengono persone a chiedere notizie: è anche brutto non sapere cosa dire. L'ipotesi più seria degli ultimi anni era stata Camparta, una zona molto interessante e bella. Quella più recente e concreta è la località Centa della Vela. Sono rimasto dispiaciuto nel sentire il presidente Redolfi parlare del canile come di un problema e anche di sapere che nessuna delle Circoscrizioni avesse localizzato un'area idonea. Il canile è un vero e proprio servizio di pubblica utilità: bisogna considerare i 230 cani dati in adozione, tutti gli interventi per i maltrattamenti, tutte le persone che non riescono più a tenere gli animali e ce li danno in affido, il recupero dei cani vaganti... Inoltre con il tipo di gestione attuale, non si crea disturbo: i cani abbaiano solo quando arrivano i visitatori perché si eccitano e la struttura non è paragonabile a quelle di una volta, anche come pulizia. Oggi abbiamo pure delle convenzioni con i toelettatori e una serie di colleghi veterinari si occupano delle profilassi: nulla viene lasciato all'improvvisazione. L'anno scorso alla Festa del canile, che si ripeterà sabato 26 maggio, arrivarono 500 persone».

Lo spazio alla Vela piace: «E’ vicina alla città e comoda da raggiungere. Ma siamo pronti ad accettare qualsiasi ipotesi, per il bene dei cani. In ogni caso l'operazione richiederà dei mesi, per l'allestimento e per il trasferimento degli animali».

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