La rivolta delle racchette: sciopero

I soci del Ct Rovereto: «Con la nuova gestione non si può più giocare»


Giancarlo Rudari


ROVERETO. «Basta, così non si può andare avanti: siamo inviperiti, delusi e amareggiati. E allora che ci resta da fare? Sciopero». E sciopero sarà, quello delle racchette da tennis che annunciano con una clamorosa forma di protesta dopo il cambio di gestione degli impianti alla Baldresca e di via Lungoleno. Dal Circolo tennis Rovereto alla 2001 Team.

Il passaggio di consegne non è piaciuto a tanti appassionati e iscritti da anni al circolo cittadino che ora minacciano lo sciopero. Perché? Perché forse, come ha affermato l'assessore Franco Frisinghelli, hanno perso qualche "privilegio"? «Ma non diciamo cavolate - risponde imbufalito Diego Cattoi, associato da vent'anni - Il disagio dell'assemblea della settimana scorsa era molto evidenti e causato non dalla fine di privilegi ma dal passaggio dallo status di soci a quello di clienti senza diritto di parola e dal venir meno di un importante centro di socializzazione.

La 2001 Team è una srl con finalità di lucro, ma è troppo facile conseguire il lucro potendo agire in regime di monopolio. Ha vinto legittimamente una gara di appalo ma questo non le dà diritto di cancellare due circoli che tanto hanno dato, grazie alla collaborazione volontaria di tante persone, allo sport cittadino.  Il rapporto fra le due parti - prosegue Cattoi - va riequilibrato pensando ad una co-gestione dell'attività svolta nelle due strutture e questo compito purtroppo non può essere affidato ad un assessore che non gode della fiducia dei componenti i circoli tennis. Propongo pertanto l'attivazione di un tavolo ristretto che operi per definire modalità gestionali tali da garantire da un lato la redditività per la 2001 Team ma nel contempo consenta il normale proseguimento dell'attività sportiva ricreativa ed agonistica a chi fino ad oggi ha tenuto in vita il tennis roveretano.

Se qualcosa non cambia siamo alla morte annunciata del Tennis club che ora non sa nemmeno dove depositare mobili e trofei: affittare un container o portare tutto in piazza Podestà? Mi sono rattristato davanti alla voce rotta dalla commozione con cui l'ingegner Piccolroaz ha ricordato la nascita e l'attività svolta dal circolo fin dal 1930 rivendicandone il diritto di continuare ad esistere. Stesse emozioni suscitate dall'intervento di Setti costretto ad elemosinare la programmazione di qualche ora per lo svolgimento dell'attività agonistica del Tennis C10...»

Che tiri una brutta aria tra tennisti e nuova gestione degli impianti, tanto da arrivare da parte di alcuni soci del Ct Rovereto alla minaccia dello sciopero delle racchette, è confermata anche da una lettera nella quale, tra l'altro, Marco Sossass esterna la sua «delusione» nei confronti dell'amministrazione comunale con la «cancellazione, dopo una storia sportiva di più di settant'anni del Circolo tennis per evidenti e risibili motivi personali dietro la scusa del risparmio, non riuscendo forse a comprendere bene il concetto di sport che non è solo quello di risparmiare, ma di coinvolgere, di motivare, di favorire tutti quelli che ci mettono tempo e passione. C'è qualcuno nella giunta comunale o nei partiti che la sostengono che si ponga il problema o va tutto bene? Rifletteteci...»













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