"La riforma costituzionale un'opportunità per Trento e Bolzano"
Gentiloni torna sul nodo Brennero: "Immigrazione sfida globale, i muri non sono la risposta"
TRENTO. «Sono certo che la Consulta trentina e la Convenzione altoatesina per la riforma della Statuto d'autonomia faranno passi avanti sulla scia di una riforma costituzionale che rispetta e vuole valorizzare le autonomie in generale e le autonomie speciali in particolare». Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervenuto a Trento alla cerimonia per il 70° anniversario dell'accordo Degasperi-Gruber su cui si fonda l'autonomia del Trentino Alto Adige. «Quindi credo che la riforma costituzionale vada considerata un'opportunità per lo sviluppo da parte del Trentino e dell'Alto Adige delle riforme dei relativi statuti», ha aggiunto Gentiloni.
Il ministro ha parlato del modello altoatesino: «La pacifica convivenza in Alto Adige fra gruppi linguistici diversi viene presentata e vista talvolta come modello per altre zone europee che non hanno conosciuto analogo percorso di riconciliazione. L'autonomia altoatesina - tirolese dimostra che è possibile in Europa costruire autonomie speciali in cui popoli, culture, lingue diverse abbiano un percorso comune e di comune sviluppo». «La soluzione della questione altoatesina - ha proseguito - può servire dunque da esempio oltre che per la protezione delle minoranze linguistiche in tutto il mondo anche per dare una risposta efficace, oggi sempre più necessaria, al giusto equilibrio fra le prerogative nazionali e quelle europee».
Gentiloni è tornato anche sulla questione del muro anti-immigrati che l'Austria ha minacciato di erigere al confine del Brennero: «Per la sfida migratoria, anche attraverso il Brennero, siamo di fronte ad un fenomeno globale con cui dovremo convivere a lungo, e la costruzione di barriere e muri non è una risposta efficace per fronteggiarla. Il Brennero ha un'importanza storica, economica, simbolica a livello europeo, luogo una volta di conflitto e trasformata nel tempo in area di dialogo, di prosperità e di integrazione». E a proposito del voto in Meclemburgo, dove la destra xenofoba ha sconfitto la Cdu di Angela Merkel, Gentiloni ha detto che "i risultati non sono certamente da sottovalutare anche se dobbiamo ricordare che, così come c'è un partito su posizioni radicali che raggiunge oltre il 20%, ci sono altre forze politiche, su posizioni largamente condivisibili, che hanno più dei tre quarti dei voti. Non sottovalutiamo dunque i segnali che vengono da queste manifestazioni di volontà popolare, ma non li confondiamo, magari per seguirlo, come sentimento unanime e condiviso».