l’iniziativa

La partita di calcio si gioca dentro il carcere

Detenuti di Spini contro il Gardolo: cori, abbracci e sfottò dalle celle. E c'è pure il sindaco che segna un rigore



GARDOLO. Uno spiraglio di luce nella giornata di ieri ha rischiarato per due volte il cielo sopra Gardolo. Il primo, la mattina, ha interrotto la pioggia scesa per tutta la notte precedente, il secondo invece ha portato un sorriso sui volti dei detenuti della casa circondariale di Trento, protagonisti di un'iniziativa promossa dalla Commissione Politiche Sociali della circoscrizione, rappresentata dal suo presidente Walter Lenzi, la quale grazie alla collaborazione dell'USD Gardolo Calcio e a Michele Traversa, educatore sociale che lavora all'interno del carcere, ha organizzato un minitorneo di calcetto all'interno delle mura della prigione.

I detenuti sfidano i calciatori veri

TRENTO. Detenuti del carcere di Spini contro i (giovani) calciatori del Gardolo. E' stata una partita speciale quella di sabato, una partita alla quale ha presenziato anche il sindaco Andreatta. Che alla fine è anche sceso in campo.

L'evento intitolato “Porte aperte al pallone” ha visto confrontarsi quattro squadre (una rappresentanza del Gardolo più tre squadre di detenuti) in altrettante partite da una ventina di minuti l'una, giocate con vero spirito agonistico. Un confronto vero con tanto di torcida proveniente dalle finestre con le inferriate che davano sul campo di calcetto: urla e cori, un po' di incoraggiamento, un po' di sfottò, verso i compagni di cella. Alla fine, a sorpresa, arriva anche il sindaco Andreatta, proprio durante la finale il cui risultato in fondo è secondario. La verità è che oggi hanno veramente vinto tutti. Al fischio finale, terminata la sfida sul campo, è iniziato il “terzo tempo” con strette di mano, abbracci e foto ricordo e con i detenuti che hanno circondato il sindaco Andreatta, il quale non si è lasciato pregare dall'accettare la sfida di tirare l'ultimo calcio di rigore.













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