La Opt licenzia un terzo dei dipendenti
L’azienda di Calliano produce lettini per sale operatorie. Col mercato in crisi vuole esternalizzare e taglia 17 lavoratori
CALLIANO. É stato un fulmine a cielo sereno, quando la Opt ha annunciato i licenziamento di un terzo dei dipendenti, di punto in bianco. La decisione è stata comunicata venerdì scorso, e ieri mattina l'azienda di Calliano è stata presidiata: i dipendenti dell'azienda hanno scioperato contro la decisione dell'azienda di mettere in mobilità 17 operai. Per la ditta, che produce lettini per sale operatorie, si tratta di mandare a casa quasi un terzo del personale.
I 53 dipendenti della ditta ieri si sono riuniti in assemblea con i sindacalisti, ed hanno deciso subito lo sciopero ed un presidio di protesta. In particolare gli operai ed i sindacati contestano duramente la scelta dell'azienda di passare direttamente alla messa in mobilità, anziché ricorrere agli ammortizzatori sociali, ai quali comunque avrebbe tutto il diritto di fare ricorso. Invece i vertici non hanno optato per la cassa integrazione o a qualche forma di contratto di solidarietà, scelte che avrebbero scongiurato, per ora, il licenziamento. Proprio per questo l'annuncio ha colto di sorpresa i lavoratori, in una azienda in cui il ricorso alla cassa integrazione finora era stato minimo, in un periodo così difficile.
Anche alla Opt però ci sono problemi. I dirigenti lamentano un calo di fatturato, dovuto anche alle difficoltà di mercato (quello italiano, in particolare, è fermo). Per questo l'azienda pensa anche di esternalizzare parte della produzione, il che si traduce nella messa in mobilità di 17 operai. «Abbiamo indetto lo sciopero - spiega Michele Guarda della Fiom - per una ragione di metodo, ed una di merito. Nel metodo, perché di solito queste decisioni vengono comunicate prima ai sindacati. Nel merito, perché si esclude fin dall'inizio il ricorso agli ammortizzatori sociali».
Non vi era nemmeno il sentore che la Opt, realtà importante per Calliano e per tutta l'Alta Vallagarina, potesse usare così presto e in questo modo la scure dei licenziamenti. Adesso i sindacati cercheranno il tutto per tutto, il 9 o il 10 aprile ci sarà un primo incontro per intavolare una trattativa. I tempi sono ristretti, in giugno potrebbero già partire i primi licenziamenti.
«Vogliamo innanzitutto ridiscutere il piano industriale», dichiara Guarda, il che significa convincere la Opt a tornare sui suoi passi ed a mantenere la pianta organica attuale. La seconda strada che si cercherà di percorrere, se i dirigenti non cambieranno idea, sarà cercare di attutire il più possibile l'impatto sociale. Il che significa usufruire degli ammortizzatori sociali, optare per la cassa integrazione anziché la messa in mobilità, la formazione, il ricollocamento delle persone, l'accompagnamento verso la pensione per chi ne ha diritto. «Per la comunità di Calliano sarebbe un brutto colpo, 17 famiglie che si ritrovano senza uno stipendio in un periodo in cui non si trova lavoro», conclude Guarda.
©RIPRODUZIONE RISERVATA