«La montagna da bere qui non c’entra»
TRENTO. Del tema della montagna, come viverla, come preservarla, Donata Borgonovo Re (consigliera provinciale del Pd) si interessa e si spende da tempo. La coincidenza del concerto di Sinclair sullo...
TRENTO. Del tema della montagna, come viverla, come preservarla, Donata Borgonovo Re (consigliera provinciale del Pd) si interessa e si spende da tempo. La coincidenza del concerto di Sinclair sullo Spinale il giorno di Pasqua dona ulteriore attualità alla mozione sulla fragilità della montagna che il consiglio discuterà nella sessione che si apre il 10 aprile: «In un ambiente naturale così delicato e gravemente compromesso, pur nella sua resiliente bellezza, forse si dovrebbe iniziare ad entrare in punta di piedi, scegliendo di selezionare tra le molteplici attività umane che taluni desiderano (perché economicamente interessanti…) realizzarvi, solo quelle effettivamente compatibili con le condizioni di fragilità dei luoghi. Portare in quota centinaia, migliaia di persone –non tutte necessariamente educate al muoversi in montagna e dunque al rispetto del particolare contesto alpino- per una gara di scialpinismo o per uno spettacolo musicale, realizzando strutture (ancorché temporanee) impattanti ed inquinanti costituisce un vulnus pesante» osserva Borgonovo Re.
La consigliera ricorda nel suo scritto più di una manifestazione in quota non proprio in linea con questa sensibilità per la montagna: «La mia mozione punta ad impegnare la giunta ad aprire un approfondito e documentato confronto con le amministrazioni locali, con gli Enti Parco, con la Fondazione Dolomiti Unesco, con l’Università, con le Associazioni ambientaliste e di tutela della montagna per definire chiare ed il più possibile condivise Linee guida per l’individuazione delle attività umane incompatibili con le peculiarità dei territori montani». I tempi? «Si riferisca alla commissione consigliare competente l’esito delle attività svolte in attuazione alla Mozione, entro la chiusura della legislatura in corso».