La Haydn ha scelto il nuovo direttore artistico
Daniele Spini scelto tra oltre trenta candidati di profilo internazionale
TRENTO. Il professor Daniele Spini è il nuovo Responsabile della progettazione artistica dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Lo ha nominato mercoledì il Consiglio di Amministrazione della Fondazione nel corso della seduta tenutasi a Bolzano. Il neo progettatore artistico è stato individuato attraverso un processo di selezione affidato ad un’apposita Commissione, composta dagli stessi membri del Consiglio di Amministrazione, da tre rappresentanti dell’Orchestra (Marco Mandolini, Ole Jacob Frederiksen e Stefano Ricci) e da due membri esterni, garanti della procedura, Hermann Berger (Direttore generale della Provincia Autonoma di Bolzano) e Nicolò Pedrazzolli (Dirigente responsabile dell’Avvocatura della Provincia Autonoma di Trento). Sono stati esaminati oltre trenta profili, non solo di provenienza italiana, ma anche da altri paesi tra cui Argentina, Austria, Estonia, Germania, Lituania, Uzbekistan.
«La nomina del nuovo Responsabile della progettazione artistica della Fondazione Orchestra Haydn – afferma la Presidente Chiara Zanoni – rappresenta una tappa decisiva nel percorso di riposizionamento strategico avviato dall’attuale CdA e che si completerà con la designazione di un Direttore principale, una figura artistica complementare a quella del prof. Spini, alla quale saranno affidate una serie di direzioni dal podio nell’ambito dell’attività dell’Orchestra.
Questa nuova prospettiva di sviluppo è necessaria per il futuro dell’orchestra, che oggi può misurarsi serenamente con le migliori istituzioni concertistico-orchestrali italiane, e che può – anzi deve – valorizzare tutte le potenzialità del gruppo orchestrale, investendo in particolare sul talento artistico dei professori che formano l’organico stabile. Se oggi possiamo compiere questo passo è perché i dieci anni in cui il Maestro Gustav Kuhn è stato alla guida dell’orchestra sono stati estremamente produttivi. Lui la ha fatta crescere molto in qualità musicale e stabilità, e il nostro riconoscimento per questo è grande e durerà nel tempo. Sperando che , in futuro, in una qualche circostanza particolarmente significativa voglia accettare di salire nuovamente sul podio dell’Orchestra Haydn».
Daniele Spini assumerà ufficialmente l’incarico oggi con un impegno contrattuale di due anni e mezzo, e quindi fino al 31 agosto 2015. Ma quali saranno i compiti cspecifici di questa nuova figura che prenderà in mano le redini, almeno da un certo punto di vista, dell’orchestra?
In qualità di responsabile artistico predisporrà il programma annuale di attività dell’Orchestra che curerà sotto il profilo sia dell’ideazione sia della realizzazione, nel rispetto delle linee di indirizzo definite dal CdA. Avrà il compito di valutare le proposte di collaborazioni artistiche a livello territoriale, nazionale e internazionale, e inoltre proposte discografiche e televisive che valorizzino il patrimonio orchestrale e ne promuovano l’immagine. Un’attenzione particolare sarà dedicata dal nuovo responsabile artistico a iniziative di interazione e sinergia con i soggetti culturali della Regione, con i soci fondatori, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e la Cassa di Risparmio quali partner e main sponsor, finalizzate a promuovere la cultura musicale soprattutto nei confronti delle giovani generazioni.
A questo punto il rinnovamento dell’orchestra regionale è già in fase avanzata, manca naturalmente ancora “il direttore principale”, cioè la figura di dirigente che salirà fisicamente sul palco come direttore della Haydn. Visivamente sarà lui il sostituto di Kuhn, anche se con questo nuovo assetto è profondamente sbagliato dire che le cose stanno effettivamente così, perchè in realtà oggi onori e oneri sono ripartiti su più soggetti. Comunque sia, su questa seconda, nuova figura, ancora non è stato alzato il velo dell’incertezza. L’unica cosa certa è che la vera sfida sarà riuscire a trovare l’armonia necessaria tra direttore artistico e direttore principale, in modo che ciascuno possa esprimere al massimo le proprie potenzialità senza creare spinose situazioni di sovrapposizione.