La giunta provinciale vende le auto blu
Decisione dell'esecutivo: ne resterà soltanto una per il presidente Rossi
TRENTO. Giro di vite strettissimo sulle auto blu: è quello che intende promuovere la giunta provinciale, attraverso una procedura al termine della quale solo il presidente Ugo Rossi (e i suoi successori) potranno giovarsi dell’utilizzo di quello che, da sempre, è identificato come il simbolo per eccellenza dello status di un amministratore pubblico. Il provvedimento licenziato nei giorni scorsi dal direttore generale di Piazza Dante, Paolo Nicoletti, promette infatti di rivoluzionare la vita degli assessori.
Si tratta di una determinazione datata 4 luglio, in cui nero su bianco si dice che «l’amministrazione provinciale intende riorganizzare il servizio di trasporto per gli amministratori provinciali e sperimentare la seguente soluzione organizzativa: 1) mantenere il servizio di trasporto con risorse interne (un autista, un’autovettura di rappresentanza) per il solo Presidente; 2) procedere alla vendita delle altre autovetture di rappresentanza; 3) utilizzare alcune autovetture del cosiddetto car sharing interno per svolgere il servizio di trasporto per gli assessori nell’ambito del centro urbano di Trento, nel quale vanno fatte rientrare anche le circoscrizioni; 4) esternalizzare, per una durata di circa anni tre, il servizio di trasporto per gli assessori fuori dall’ambito urbano». Il provvedimento di Nicoletti è conseguente, concretizzandosi infatti nell’autorizzazione «all’espletamento di una trattativa privata previo confronto concorrenziale per l'affidamento del servizio di trasporto extraurbano degli amministratori provinciali», con un impegno di spesa quantificato in 209 mila euro.
La direzione generale ha anche elaborato un capitolato relativo alla prestazione richiesta. Un capitolato particolarmente dettagliato: «La scelta del criterio di aggiudicazione - si legge ancora nella determinazione - avviene a favore della migliore offerta economica, determinata attraverso l’attribuzione di due diversi pesi al costo chilometrico e al costo orario per fermo macchina ed è giustificata dal fatto che il capitolato individua con assoluta precisione le obbligazioni del contraente e che, pertanto, non risulta possibile la presentazione nell’offerta di elementi migliorativi, né con riguardo alla tempistica né alle modalità di svolgimento del servizio». Un servizio di cui la Provincia intende avvalersi fino al 31 dicembre 2016, sperando ovviamente nel frattempo di fare cassa grazie alla vendita delle auto che ha in dotazione: impresa non semplice, come hanno dimostrato analoghe iniziative anche attraverso eBay) dello stesso premier Renzi che ha faticato non poco a piazzare i mezzi ministeriali. ©RIPRODUZIONE RISERVATA