La Banda di Cavalese celebra i due secoli di vita

CAVALESE. La Banda sociale di Cavalese, che conta 55 musicisti e 25 allievi, quest’anno festeggia l’importante traguardo dei 200 anni di attività. Lo farà, dopo l’annullamento dei primi eventi per l’e...


Luciano Chinetti


CAVALESE. La Banda sociale di Cavalese, che conta 55 musicisti e 25 allievi, quest’anno festeggia l’importante traguardo dei 200 anni di attività. Lo farà, dopo l’annullamento dei primi eventi per l’emergenza Coronavirus, con una serie di manifestazioni coinvolgenti, che saranno rese note non appena si riuscirà a capire la linea di uscita dal difficile momento di riduzione forzata delle attività, diciamo anche post fase 2.

La sua data di fondazione si colloca al 1820 anche se manca di fatto l’atto costitutivo. Dalle ricerche fatte si sa comunque che la banda era costituita da un numero ridotto di suonatori e diversi (oltreché malridotti) erano gli strumenti utilizzati. Il primo maestro fu Alessandro Gualaccini a cui seguì Luigi Divan. Nel 1889 in applicazione di una legge Imperiale viene inviato a Trento lo Statuto della Banda Sociale Musicale nel quale si legge che scopo della Società è di «coltivare e diffondere l’amore per l’arte musicale e di farla apprendere il meglio che sia possibile ai Soci effettivi; di offrire grati passatempi, di concorrere al maggiore sviluppo dell’istruzione».

La foto più antica raccolta negli annali del Corpo musicale porta la data del 1892. Arriva poi la Grande Guerra: molti giovani vengono richiamati sotto le armi e il fronte stesso si ferma a pochi chilometri di distanza. La Banda dopo aver cercato di resistere alle difficoltà deve sciogliersi. Al termine del primo conflitto mondiale viene ricostituita e diretta dal maestro Papi. Dopo un nuovo scioglimento a seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale, la Banda risorge nuovamente e abbandonando il carattere di Società mantenuto dalle origini diventa Banda Comunale. Il Comune di Cavalese stipendia il maestro (il siciliano Sebastiano Orvieto) acquista le divise e provvede alle spese correnti). Saltiamo al 1992: Valentino Proietti sostituisce Angelo Settili alla presidenza e nel 1993 dopo quasi vent’anni di servizio Adriano Deflorian lascia il posto di direttore musicale al maestro Ezio Vinante. Nello stesso anno, con il contributo del Comune, la Banda abbandona la divisa per adottare il tipico costume fiammazzo, segno dell’attaccamento alle tradizioni di Cavalese e della Val di Fiemme.

In questi ultimi anni importanti trasferte sono state effettuate dalla Banda in Italia e all’estero, soprattutto in Germania e Austria. Non sono mancati i concorsi bandistici come quello, nel 2012, internazionale del Friuli Venezia Giulia, dove la Banda di Cavalese si classificò al primo posto in seconda categoria. Lunghissimo l’elenco di concerti, collaborazioni e presenze della Banda Sociale di Cavalese, dal 2017 presieduta da Alessandro Delvai. Ora si aspetta solo di poter degnamente celebrare il secondo secolo di esistenza.

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