rovereto

L’Ufficio igiene “trasloca” due classi

Alle elementari Regina Elena dopo il sopralluogo dell’ufficiale sanitario intimato lo spostamento delle aule dal sottotetto


di Alberto Tomasi


ROVERETO. I genitori avevano visto giusto, le aule della I C e della II A nel sottotetto delle Regina Elena sono buie e poco areate. Vanno bene per attività didattiche complementari ma non per quelle continuative. In altri termini, non possono ospitare i bambini otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana. A dirlo è lo stesso ufficio igiene, nella relazione redatta in seguito al sopralluogo del 27 ottobre scorso nelle due aule sotto accusa, presenti Manuela Spaccini e Michele Zeni, dell’ufficio igiene, la dirigente Tiziana Chemotti e Marino Salvetti, responsabile per l’edilizia scolastica del Comune. La relazione, datata 28 ottobre e firmata da Manuela Spaccini, è indirizzata alla dirigente scolastica e al responsabile dell’edilizia pubblica del Comune, Luigi Campostrini. Il sopralluogo era stato richiesto tempo prima dagli stessi genitori, che temevano che gli ambienti poco illuminati e arieggiati potessero essere nocivi per la salute degli scolari. Timori che hanno trovato puntuale corrispondenza nella relazione redatta dall’ufficio igiene. Dove si legge che “il rapporto illuminazione/areazione - parole testuali - non sembra ottimale per un’aula per attività didattiche normali”, l’unica luce essendo quella delle finestre sul soffitto, apribili solo dal personale ausiliario, e la luce indiretta delle finestre del piano sottostante. E conclude: “si ritiene che le aule abbiano i requisiti per attività didattiche complementari con un uso discontinuo, ma non siano adatte come aule didattiche, che prevedono un uso continuativo durante la giornata per il gruppo classe”.

La relazione non si limita a sottolineare le “criticità”, ma indica anche le soluzioni, “individuate - si legge - con la dirigente scolastica e l’ufficio scuole del comune di Rovereto”: per la II A è la sala insegnanti al primo piano, per la I C l’aula di sostegno, piccola ma almeno dotata di finestre. Una soluzione “percorribile in tempi brevi e nel corso del corrente anno scolastico”. Una volta trovata conferma ai loro timori, la preoccupazione maggiore dei genitori è che il trasferimento avvenga quanto prima. Confortati nelle loro speranze anche da una mail di Cristina Azzolini, di lunedì 7 novembre, nella quale l’assessore all’istruzione, in riferimento alla relazione dell’ufficiale sanitario, scrive che “ovviamente la comunicazione l'ha ricevuta anche la dirigente scolastica alla quale ho già comunicato che gli uffici tecnici comunali sono disponibili ad eseguire il trasloco (…) anche prima delle vacanze di Natale”. Tanto maggiore sono stati quindi la sorpresa e lo sconcerto dei rappresentanti dei genitori quando, lo stesso lunedì 7, in un incontro con la dirigente per sollecitare il trasferimento delle classi, si sono sentiti opporre un netto rifiuto. Il motivo? Per non aver ricevuto fino a quel momento, contrariamente a quanto scritto dallo stesso assessore, nessuna documentazione e risposta formale da parte del Comune. Ma i genitori non demordono, e per tutelare la salute dei propri figli, lo scorso giovedì hanno consegnato tutta la documentazione in loro possesso al difensore civico, che in Provincia svolge anche il ruolo di garante dei minori.

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