L’Ucraina, i social e poi la musica: Mahmood incanta il Sociale
Il cantante si è esibito in tre canzoni con la sua band al termine di una serata molto partecipata nel teatro di Trento
TRENTO. Teatro Sociale entusiasta ieri sera, 3 giugno, per l’appuntamento con Mahmood, uno dei cantanti italiani più amati dalle giovani generazioni. Dopo il recente trionfo sul palco dell’Ariston al fianco di Blanco, con la hit “Brividi”, il quasi trentenne cantante milanese, ha trasmesso al pubblico del Festival dell’Economia tutta la sua passione per la musica e per la dimensione live raccontando anche le emozioni provate nel suo recente concerto al Bataclan in Francia.
Una dimostrazione la sua che grazie alla forza della creatività si può arrivare al successo anche ben oltre i confini nazionali cantando in italiano. Un incontro, quello con la pop star Mahmood, nome d’arte di Alessandro Mahmoud, condotto da Marta Cagnola, giornalista e speaker di Radio 24 che si è aperto proprio con una domanda sulle barriere geografiche che ha saputo abbattere con la sua musica.
“Al Bataclan ho aperto il mio tour primaverile in aprile. Per me è stata una giornata importantissima perché quel posto è molto rappresentativo. In quel luogo è successo quel che non doveva mai succedere, però la musica non si ferma davanti a niente”.
Mahmood ha conquistato anche il pubblico straniero anche se non ha mai cantato in inglese ma, ha raccontato, non è escluso che in futuro ci possa essere anche qualche brano in lingua straniera.
Come tutti i musicisti di oggi anche Mahmmod si deve interfacciare con i social: "Credo siano molto utili per creare collaborazioni in tempi brevi come mi è accaduto con il coreografo Carlos Diaz che non conoscevo e che ho contattato su Instagram per realizzare il videoclip di “Kobra”. Però non sono un tipo da social e preferisco il contatto dal vivo, come a Trento con i miei fan, vedere cartelloni sotto al palco, cantare e ballare insieme”.
Mahmood insieme a Blanco è stato anche sul palco dell’Eurovision ed è stato immortalato con indosso una bandiera dell’Ucraina i cui rappresentanti hanno poi vinto il festival canoro: "Vedere che l’Europa ha sostenuto l’Ucraina – ha raccontato l’artista - mi ha fatto piacere. Li ho conosciuti e abbiamo suonato insieme in hotel. In loro più che tristezza ho avvertito una grande rabbia. Sono contento che abbiano vinto perché mi sono messo nei loro panni pensando che se ci fosse stata una guerra in Italia avrei voluto anch’io questo grande supporto”.
In mezzo alla chiacchierata anche un biglietto da una fan che ha chiesto al cantante di fare da padrino alla Cresima. E non è la prima richieste del genere, ha detto Mahmood.
Per la gioia dei fan Mamhood ha voluto chiudere la serata proponendo tre canzoni accompagnato dalla sua band: Ghettolimpo, Inuyasha e Rapide.