L’autista di Rossi patteggia Risarcirà 800mila euro
Per Renato Dall’Alda 20 mesi di reclusione e patente sospesa un anno e mezzo Il 13 agosto 2014 era alla guida dell’Audi A8 che - lanciata a 133 chilometri orari sulla strada bagnata - urtò e uccise Federico Contro
TRENTO. Quel tragico 13 agosto dello scorso anno, Renato Dall'Alda era alla guida dell'Audi A8 sui cui sedili, diretti a San Martino di Castrozza, sedevano il presidente della giunta Provinciale Ugo Rossi, il suo vice Alessandro Olivi e il dirigente Enrico Menapace. Doveva essere solo uno dei tanti viaggi compiuti da Dall'Alda, 64 anni, autista espertissimo e ormai a un passo dalla pensione. Ma quel giorno, il suo, fu un servizio tragico: al termine di un sorpasso, la macchina sbandò e travolse il maxi scooter su cui viaggiavano Federico Contro, 56 anni di Valdagno, e la moglie Lorella Battistini, 50 anni. L'impatto fu violentissimo e Contro morì sul colpo. Per quella morte, ieri mattina, davanti al giudice per l'udienza preliminare Francesco Forlenza e al sostituto procuratore Carmine Russo, assistito dall'avvocato Luigi Campone, Dall'Alda ha patteggiato un anno e 8 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. All'uomo, chiamato a rispondere del reato di omicidio colposo, è stata anche sospesa la patente per un anno e mezzo mentre, per quanto riguarda gli aspetti risarcitori della vicenda, Dall'Alda dovrà versare 800 mila euro ai familiari di Contro.
Erano circa le 14 di quella tragica giornata, sulla zona imperversava un vero e proprio nubifragio, e la potente berlina viaggiava veloce sulla statale della Valsugana in direzione Bassano del Grappa: verso la fine del tratto a quattro corsie, poche centinaia di metri prima dell'uscita di Strigno e qualche decina di metri prima del sovrappasso ferroviario, la vettura iniziato il sorpasso dello scooter. Ad un tratto, però, l'auto blu ha iniziato a sbandare, prima verso il centro della strada, poi, dopo essere finita più volte contro il guard rail centrale, s’è spostata sulla corsia di destra, dove ha centrato lo scooter con la coppia vicentina, sbalzata di sella e finita sulla carreggiata. Impatto fatale per l’uomo, gravi le ferite per la donna. Per i passeggeri dell'Audi, invece, solo qualche lieve contusione e un grande spavento.
Nel corso dell’inchiesta successivamente condotta dai carabinieri, coordinati dal pm Russo, è stato appurato che, al momento dello schianto l’Audi guidata da Dall’Alda stava viaggiando a 133 chilometri orari: ben 43 chilometri oltre il limite dei 90 fissato in quel tratto di statale. In quel momento, inoltre, le condizioni meteo erano tanto proibitive che anche una vettura di fascia alta come l’ammiraglia della prestigiosa casa tedesca ha perso aderenza. C’erano tutte le premesse, insomma, perché Dall’Alda, che pur è sempre stato descritto come autista capace e accorto, mantenesse una condotta di guida più prudente.