L’addio al neurochirugo De Pian

Si è spento a 88 anni a Castello di Fiemme. È stato un pioniere della microchirurgia in Italia


di Luciano Chinetti


CASTELLO DI FIEMME. Si è spento alle età di 88 anni nella sua casa di Castello di Fiemme, dove aveva deciso di venire a vivere insieme alla moglie Velia Scarian, il professor Renato Da Pian, riconosciuto come uno dei pionieri della neurochirurgia moderna. Un personaggio molto conosciuto e apprezzato anche in valle di Fiemme per le sue eccellenti doti professionali, ma soprattutto per quelle umane. È stato uno dei primi neurochirurghi italiani ad utilizzare il microscopio operatorio, che aveva introdotto a Verona dopo essere stato a Zurigo per lavorare al fianco del professor Yasargil. Già nel 1974, come ricorda il dottor Alberto Pasqualin, membro della sua equipe, aveva operato vari aneurismi cerebrali e qualche Mav utilizzando la tecnica microchirurgica. Negli anni successivi, affiancato prima dal dottor Scienza e poi dal dottor Pasqualin, aveva allargato moltissimo la sua casistica, arrivando ad operare in un anno anche 100 aneurismi e molte Mav. Aveva un particolare interesse per lo sconcertante fenomeno del vasospasmo cerebrale, ed ha per primo sostenuto in Italia una filosofia di aggressione precoce degli aneurismi cerebrali (entro 3 giorni dall’emorragia), affiancandosi all’esperienza di importanti centri americani.

«Negli ultimi anni della sua attività ospedaliera - ricorda ancora Alberto Pasqualin - passava quasi più tempo a rivedere i suoi video chirurgici e a discuterli con noi allievi che a lavorare in sala operatoria. È stato un impareggiabile maestro e un prezioso insegnante, sempre disponibile a consigliare una nuova strategia o ad aiutare nel superamento dei momenti critici. “Vorrei infine ricordare – ha concluso il dottor Pasqualin - che il professor Da Pian è stato anche un grande amante della pittura moderna e che ha collezionato opere di importanti artisti astratti».

Con lui è scomparso un pioniere della neurochirurgia moderna ed un uomo dai vasti interessi, ma anche una persona semplice, generosa, appassionata e profondamente amante della valle di Fiemme.

Alle esequie celebrate lunedì scorso a Castello ha preso parte un folto gruppo di persone provenienti oltre che da tutta la valle di Fiemme anche da Verona. Una grande testimonianza di affetto per un uomo che ha dato tutto se stesso per perfezionare in Italia la tecnica neurochirurgia.













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