giovani allevatori

Debora Fedele, pastora transumante sulle orme del papà

La 26enne di Telve è diventata titolare dell'azienda, dopo la scomparsa del genitore: "I sacrifici si affrontano con facilità grazie alla mia grande passione"


di Carlo Bridi


TELVE. La storia che raccontiamo oggi ha dell’affascinante, perché riguarda una ragazza di 26 anni, che dopo il diploma all’Istituto Agrario di San Michele con specializzazione in zootecnia era andata a lavorare presso terzi arrivando ad assumere un posto di responsabilità. Lo scorso anno all’età di appena 61 anni il papà Lorenzo è morto: a quel punto la giovane ha abbandonato il suo lavoro per andare avanti con l’azienda di famiglia, un’azienda particolare perché il papà faceva il pastore transumante con un gregge di pecore, capre cavalli e asini. Parliamo di Debora Fedele, di Telve Valsugana, che per dare continuità all’attività di papà ha lasciato un tranquillo posto fisso.

Appena diventata titolare d’azienda, Debora ha fatto domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento e si trova in graduatoria. Visto che la Giunta Provinciale la scorsa settimana su proposta dell’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli ha deciso di finanziare tutte le domante presentate dai giovani e ritenute idonee, conta di riceverlo presto. Con il finanziamento del premio punta ad acquistare altre pecore ed un trailer per il trasporto animali, particolarmente gli agnelli appena nati durate gli spostamenti.

L’organizzazione aziendale.

L’azienda, con base a Telve Valsugana, dispone di due ettari di prati, ma essendo un’azienda con gregge transumante la quasi totalità del tempo, composta ora da 100 pecore più altri animali, viene portata sulle malghe, durante il periodo primaverile, estivo e autunnale. Questi i capi in allevamento: un centinaio di pecore, tre montoni tutti monticati in Val di Rabbi, mentre i tre cavalli Norici, un pony e otto asini sono monticati in una malga di Telve. Le malghe sulle quali attualmente sono monticate le pecore si chiama Malga Cà da Nave, una malga di circa 80 ettari, dove sono monticate da giugno a ottobre, assieme al migliaio di pecore di proprietà del suo compagno Mattia Loner, un ragazzo della valle dei Mocheni. Finita la buona stagione il gregge scende lentamente le valli del Trentino per arrivare come lo scorso inverno fino alle porte di Jesolo.

L’unico reddito proviene dalla vendita degli agnelloni e dei capretti, che grazie alla forte presenza in Trentino dei mussulmani ha visto un forte aumento della domanda e quel che più conta, un aumento dei prezzi.

Ma perché la scelta di vita con un cambio così radicale? "Oltre alla forte passione trasmessami da papà, anche per dare continuità all’azienda di famiglia", dice. Da gennaio di quest’anno Debora è titolare dell’azienda dopo la morte del padre.

"Fra i progetti futuri c’è quello di ampliare ancora l’azienda aumentando il numero delle pecore, e andare avanti con l’attività di transumanza assieme al mio compagno, Mattia. Certo, c’è ancora un sogno nel cassetto - afferma Debora - anche se il principale lo ho realizzato che è quello di vivere sempre in mezzo ai miei animali".

"Ovviamente il cambio di professione è stato molto forte, e mi ha portata ad un forte cambiamento di vita, dalla vita sedentaria ad una vita nella quale sei sempre in movimento, ma a me piace così", precisa Debora.

Chiediamo se nel periodo difficile dell’inverno vivendo in una modesta roulotte, si è mai pentita della scelta: freddo, neve vento ed una vita di transumante. "Assolutamente no!", esclama. "Per me anche i duri sacrifici si affrontano con facilità grazie alla grande passione. Di conseguenza questi li vedo trasformati in soddisfazioni in quanto vedo i risultati del mio lavoro, per cui non ho alcun dubbio sul fatto che la scelta fatta è la scelta della mia vita".

Ed il rapporto con l’ambiente qual è visto che vive sempre immersa nella natura? "E’ un rapporto particolare vista la mia professione" risponde Debora. "Certo, se l’estate in malga è molto bello, altrettanto non si può dire delle fredde giornate invernali, in quanto le pecore vanno accudite sempre". Alla domanda se ha mai pensato a trasformare l’azienda in azienda biologica Fedele risponde che essendo un gregge transumante sarebbe tecnicamente impossibile la scelta del biologico.

"La vendita degli agnelloni purtroppo passa tramite i commercianti specializzati nella commercializzazione di questo tipo di animali ed il mercato è in mano loro. Ma visto che la domanda è molto forte non possiamo lamentarci dei prezzi".

Nonostante una vita così impegnata in giro per il Triveneto, organizzando bene il suo lavora Debora riesce a fare qualcosa anche nel campo sociale. E il suo hobby? "Quello dei cani pastore: ne posseggo 5-6, che sono molto utili anche come cani da guardia. Fino ad ora - precisa Debora - abbiamo avuto solo una pecora sbranata dai grandi carnivori, siamo stati fortunati".

E le sue amiche cosa dicono della sua scelta? "Sono contente perché mi vedono serena, anche se mi manca molto il mio papà. Sembra strano, ma vi sono altri giovani che hanno fatta la mia scelta".













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