«Itea, mancano i nuovi alloggi pubblici»
Questo l’esito del Tavolo di valutazione delle leggi. Si profila una revisione della riforma dell’ente
TRENTO. Si profila per il Consiglio provinciale di Trento una revisione complessiva della legge 15 del 2005 («riforma dell'Itea»), che disciplina gli interventi della Provincia nel settore dell'edilizia pubblica. La prospettiva, come riferisce il Consiglio provinciale, emerge dallo studio presentato ieri dal Tavolo di coordinamento per la valutazione delle leggi provinciali, gruppo di lavoro bipartisan formato da quattro consiglieri, due di maggioranza (Chiara Avanzo del Patt e Gianpiero Passamani dell'UpT), due di minoranza (Walter Viola di PT e Filippo Degasperi del M5s) e per la Giunta dall'assessore Gilmozzi. Dopo le criticità evidenziate l'anno scorso nella legge sulle cave, al punto da stimolare la presentazione di tre disegni di legge che ora confluiranno in un testo unificato di riforma (all'esame finale del Consiglio in gennaio), ora il Tavolo presieduto da Viola ha concluso la valutazione della legge sull'edilizia abitativa con un esame destinato a produrre un analogo effetto.
Viola ha premesso che il Tavolo di valutazione delle leggi è l'unico organismo in cui Consiglio provinciale e Giunta collaborano e non sono antagonisti, allo scopo di verificare l'attuazione e l'impatto delle norme approvate e introdotte nell'ordinamento, per individuare pregi, difetti ed elementi utili in vista dell'eventuale presentazione di proposte migliorative. «Non siamo un tribunale e non abbiamo compiti propositivi - ha precisato il presidente -, perché la mission del Tavolo è solo valutativa».
In sostanza, ha riferito Viola, legge, i cui obiettivi erano molto ambiziosi, non ha mantenuto alcune promesse. Soprattutto su due versanti: i benefici per i destinatari e la trasformazione dell’Itea in spa. In primo luogo perché Itea non ha realizzato gran parte dei nuovi alloggi pubblici previsti. E questo a causa della contrazione delle risorse provinciali.
In alternativa sono stati recuperati molti appartamenti affittati ai soggetti socialmente vulnerabili con contributi integrativi dei canoni di locazione. Contributo per la locazione sul libero mercato che hanno funzionato bene – ha osservato Viola – costituendo insieme all’assegnazione di alloggi Itea un ammortizzatore sociale utile nelle aree più urbanizzate e con una domanda abitativa pressante. Molto importanti, ha ricordato il consigliere, sono stati anche gli “alloggi di risulta” di cui è stata accelerata la sistemazione e messa a disposizione, contenendo tempi e costi degli interventi. Ciò ha compensato almeno in parte lo scarso numero dei nuovi appartamenti realizzati rispetto agli impegni iniziali.