EDILIZIA ABITATIVA

Itea, gli inquilini: «Siamo spaventati fermate gli aumenti»

Parla l’esponente del comitato residenti in alloggi pubblici «Si colpiscono famiglie sulla soglia della sopravvivenza»


di Luca Pianesi


TRENTO. «Itea ci tiene in pugno e ogni anno le modifiche ai regolamenti sono per noi sempre peggiorative. Conti alla mano negli ultimi cinque anni abbiamo avuto aumenti tra il 70 e il 200 per cento». E’ Silvano Largher, esponente del Comitato spontaneo inquilini e proprietari Itea, a riferire della grande preoccupazione che si sta diffondendo tra le famiglie che abitano nelle case pubbliche. Mercoledì l’incontro tra i sindacati e l’assessore all’edilizia abitativa Carlo Daldoss che ha portato alla luce il progetto della Provincia di aumentare il canone a molti degli inquilini. Quelli che hanno un Icef superiore allo 0,23% e che risiedono in alloggi di “fascia alta”. Come spiegato dai sindacati, infatti, le abitazioni Itea non sono tutte uguali e l’aumento (che dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 30 euro) non riguarderà quelle famiglie che abitano in edifici più vecchi e con classi energetiche più basse. «In ogni caso l’aumento è ingiustificato - spiega Silvano Largher - e non si capisce come hanno scelto questo 0,23% come dato decisivo per decidere chi dovrà pagare di più o di meno. Un Icef dello 0,23%, infatti, si traduce in 1.000 euro al mese. Ditemi se con un tale reddito una famiglia si può ritenere “più ricca” di altre. Siamo sul limite della soglia di sopravvivenza, altro che». E poi c’è il dato che riguarda la costruzione di nuove abitazioni. Daldoss avrebbe annunciato che per due anni la Provincia non realizzerà nuovi edifici ma ne recupererà circa 700 entro la fine del 2016 da quelli di risulta. «Siamo comunque molto lontani dagli obiettivi fissati nel 2007 dalla giunta Dellai. Allora si era parlato di 9.000 alloggi entro dieci anni: 3.000 di risulta, 3.000 a canone moderato e 3.000 nuovi e ad oggi in totale non si è raggiunto nemmeno la metà del totale di questi numeri. Per non parlare del processo Dalmaso che ha portato Itea ad essere una Spa. La consulenza per realizzare quella riforma dell’ente costò 1,8 milioni di euro. E oggi ci chiedono a noi aumenti del canone? E’ una vergogna. La Provincia deve fare qualcosa per frenare Itea e deve mostrarci di avere una vero piano per l’edilizia abitativa pubblica. Qui si continua a parlare di percentuali e numeri. Invece serve una strategia politica».













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