Italiano, 40 cattedre «vuote» alle medie

Il Dipartimento non ha assegnato gli incarichi annuali: ora tocca ai presidi


Jacopo Tomasi


TRENTO. L'anno scolastico inizierà a rilento in 40 scuole medie del Trentino. Altrettante cattedre annuali d'italiano, infatti, non sono state assegnate dal Dipartimento istruzione e saranno quindi affidate dai singoli presidi. Le nomine, però, potranno essere effettuate dal 12 settembre (primo giorno di scuola) e la prima settimana in molti istituti trentini si farà senza lezioni d'italiano.

Mercoledì 31 agosto al palazzo dell'istruzione sono terminate le consuete procedure per l'assegnazione delle cattedre a tempo determinato. Supplenze, sostituzioni di docenti in distacco o maternità, incarichi annuali. Tutto si è svolto normalmente, come sempre, ma alla fine dell'iter un dato sorprende in modo particolare. Il Dipartimento, infatti, non ha assegnato 40 cattedre annuali d'italiano destinate alle scuole medie.

Se si tiene conto che in Trentino ci sono 55 scuole medie diffuse su tutto il territorio provinciale, quasi tutti questi istituti sono senza insegnante d'italiano. Un fatto sicuramente sorprendente. Ora, in ogni caso, la palla passa ai singoli istituti. Dal 12 settembre, infatti, i dirigenti scolastici, in base alle graduatorie provinciali a loro disposizione, potranno assegnare le cattedre vacanti. E così riempire il vuoto che s'è venuto a creare. Il problema è che il 12 settembre sarà anche il primo giorno di scuola. Quindi, tra pratiche burocratiche da sbrigare e contratti da firmare, è possibile che le assegnazioni vadano un po' per le lunghe e che le 40 scuole medie interessate inizino la prima settimana senza lezioni d'italiano.

Si sa che i primi giorni di scuola sono solitamente giorni di "ambientamento" per gli studenti e spesso l'orario è ridotto, ma comunque si tratta di un problema organizzativo in più per le scuole e di un disagio per i ragazzi e le loro famiglie. Senza dimenticare gli insegnanti che si ritroveranno inevitabilmente indietro con il programma. Le cattedre ancora vacanti, dunque, saranno coperte con un certo ritardo rispetto all'inizio dell'attività didattica. Non solo. I presidi saranno chiamati ad un super lavoro per riempire questi vuoti al più presto. Soprattutto i nuovi dirigenti scolastici che sono stati nominati appena dieci giorni fa. Quella è stata un'altra grana per la scuola trentina. Solitamente le assegnazioni avvengono ai primi di agosto.

Quest'anno, invece, si è andati per le lunghe a causa di un disguido tecnico. Tre presidi non trentini in servizio in altrettanti istituti avevano chiesto di essere trasferiti nelle loro regioni d'origine. La Provincia aveva dato l'ok, ma alcune di queste Regioni (in particolare la Sicilia) hanno dato il via libera solo dopo Ferragosto. Bloccando tutte le nomine trentine. Per questo la giunta prima ha reso noti i trasferimenti dei presidi già in attività, poi - venerdì scorso - ha nominato i nuovi presidi. Di fatto, hanno saputo con dieci giorni di margine l'istituto che dirigeranno, avendo poco tempo per il classico "passaggio di consegne" con il preside precedente.

Ora, appena entrati in servizio, probabilmente si troveranno con la cattedra di italiano scoperta. Un problema da risolvere al più presto. Nulla di preoccupante, visto che le assegnazioni da parte dei singoli istituti sono una prassi consolidata. Certo, è sorprendente che ad essere vacanti siano proprio 40 cattedre d'italiano su 55 scuole medie presenti in Trentino. Le assegnazioni delle supplenze annuali, al Dipartimento istruzione, erano iniziate verso il 20 agosto, al termine delle immissioni in ruolo di 264 insegnanti che hanno finalmente detto addio alla loro vita da precari.













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