Inquinamento Acciaieria Valsugana: parte dell'inchiesta va a Brescia
Era infatti un laboratorio chimico di Brescia preposto ai controlli sulle emissioni, poi risultati dubbi, così come di conseguenza una parte degli indagati
TRENTO. La prima inchiesta della Procura di Trento sulle presunte emissioni di sostanze inquinanti fuori dai limiti di legge da parte dell'Acciaieria Valsugana di Borgo Valsugana, in Trentino, si spezza in due tronconi: uno va per competenza al Tribunale di Brescia.
Era infatti un laboratorio chimico di Brescia preposto ai controlli sulle emissioni, poi risultati dubbi, così come di conseguenza una parte degli indagati. Restano a Trento i due imputati considerati principali, cioè l'amministratore delegato, Dario Leali, e l'ex direttore dello stabilimento, Emilio Spandre, secondo quanto deciso oggi in udienza, davanti al giudice Carlo Ancona.
Oltre 500 sono le parti civili ammesse. L'inchiesta era stata chiusa a giugno e i reati contestati dalla pm Alessandra Liverani vanno dalle emissioni di sostanze inquinanti al di sopra dei limiti di legge alle falsificazioni dei dati nei rapporti sulle emissioni degli inquinanti stessi.
Una seconda inchiesta era stata aperta invece a maggio nell'ambito delle conseguenze delle lavorazioni dell'Acciaieria Valsugana sull'ambiente nel causare un vero e proprio inquinamento ambientale.