Indennità, stallo sui tagli «Monti ci dica come fare»
TRENTO. Pressati dagli scandali che dilagano in tutta Italia e coinvolgono amministratori di diversi colori politici, i presidenti delle giunte e dei consigli regionali ieri si sono trovati tutti d’ac...
TRENTO. Pressati dagli scandali che dilagano in tutta Italia e coinvolgono amministratori di diversi colori politici, i presidenti delle giunte e dei consigli regionali ieri si sono trovati tutti d’accordo a tagliare i costi della politica. Dalla Conferenza delle Regioni, riunita a Roma con i presidenti delle assemblee legislative, è arrivato un via libera politico al decreto del governo che riduce consiglieri, indennità e fondi ai gruppi, aumenta la trasparenza dei bilanci dei partiti e i controlli sulle spese delle Regioni.
Il problema è che nessuno sa ancora come questi tagli potranno essere applicati e i presidenti hanno dunque chiesto un incontro urgente al governo perché definisca le modalità con cui attuare il decreto. «Ci sono molti aspetti da chiarire - spiega il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti che ieri ha partecipato all’incontro romano - il decreto dice che entro ottobre vanno individuate le Regioni più virtuose in termini di indennità e di fondi ai gruppi, ma occorre stabilire quali sono i criteri per identificarle. Prima si è detto che erano le Marche, poi l’Abruzzo, poi la Puglia. Per quanto ci riguarda vogliamo capire se verranno conteggiati i tagli che abbiamo già fatto, da ultimo quello alle consulenze. E diverse Regioni hanno segnalato il problema che nell’incertezza sui tagli molti consiglieri stanno chiedendo indietro i contributi versati per la previdenza, con il rischio di creare buchi di bilancio». Se le Regioni si sono impegnate a non impugnare il decreto del governo, il Trentino per bocca di Dorigatti ha ribadito l’adesione al taglio dei costi riservandosi il diritto di fare ricorso alla Consulta su quelle parti che «ledono le prerogative del nostro Statuto, dalla riduzione dei consiglieri al ruolo della Corte dei Conti». «D’altra parte - sottolinea il presidente del consiglio - se non vogliamo subire i diktat di Roma, diventa ancora più impellente affrontare i temi dell’abolizione della porta girevole, del ruolo della Regione e della riforma dello Statuto». Oggi i presidenti dei consigli regionali torneranno a riunirsi a Bolzano: incontro programmato da mesi, ma i temi in discussione saranno di stretta attualità.
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