«Indennità, o tagliamo o saremo sconfitti»

Dorigatti diffonde i dati sui risparmi di Palazzo Trentini: oltre un milione in 2 anni . «Tagli, inizi il consiglio regionale». Vitalizi, sacrifici in arrivo anche per gli ex


di Chiara Bert


TRENTO. «Cominci il consiglio regionale a tagliare le indennità, a eliminare finalmente la diaria, e poi avrà l’autorevolezza di chiedere a tutti, dai Comuni alle circoscrizioni, di fare altrettanto». Il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti ieri ha diffuso i dati sui risparmi di Palazzo Trentini: più di un milione di euro in 2 anni, un ritorno ai livelli di spesa del 2005 (11,4 milioni). Tagli a spese di rappresentanza, convegni, manifestazioni, consulenze. «Ma potrei aver ridotto anche il doppio, la gente per strada mi chiede dei tagli alle indennità. Se oggi chi fa politica non capisce questo, che non si possono chiedere continui sacrifici ai lavoratori senza dare l’esempio, non ha capito niente».

Presidente Dorigatti, anche ieri in aula c’è chi ha detto «l’indennità dei consiglieri è già molto bassa tanto che siamo al penultimo posto in Italia». Lei cosa pensa?

Non l’avrei detto. Sulla riduzione delle indennità possiamo e dobbiamo fare di più. La politica deve saper cogliere la richiesta che arriva dal Paese. L’antipolitica e l’astensionismo sono la manifestazione di un disagio, il movimento di Grillo lo interpreta ma si ferma alla denuncia. Se però non la raccogliamo saremo sconfitti.

Sono passati più di 7 mesi dal taglio di 290 euro all’indennità dei consiglieri regionali. Cosa si aspetta?

Potrei cavarmela dicendo che io quello che potevo fare l’ho fatto, come ufficio di presidenza ci siamo ridotti l’indennità del 10% e io mi sono auto-tagliato altri 1000 euro. I segnali individuali sono importanti ma non bastano ma noi abbiamo il dovere di produrre leggi collettive. Il taglio di 290 euro è stato il frutto di un compromesso, meglio averlo fatto che niente. Ma serve di più.

Che cosa?

Iniziamo da noi. Cominci il consiglio regionale, poi avrà l’autorevolezza per chiedere a tutti gli altri livelli istituzionali di fare la stessa cosa, riducendo anche il numero dei consiglieri comunali. Si attende la proposta della presidente Rosa Thaler, che punta a una riduzione delle indennità e a una maggiore trasparenza. Finalmente sarà soppressa la diaria, togliendo quell’elemento di iniquità rispetto agli altri lavoratori il cui reddito è tassato. E nel pacchetto ci sarà un segnale forte anche sui vitalizi degli ex consiglieri, il contributo di solidarietà dal 4% potrebbe essere portato al 10%.

Non c’è il rischio di ricorsi?

Non credo, c’è il consenso degli interessati. E comunque i diritti acquisiti non esistono più, basta pensare alle pensioni e agli esodati.

Il consigliere Firmani ha annunciato che presenterà una proposta sull’ufficio di presidenza che non si è ancora mosso. Cosa risponde?

Stiamo lavorando e un accordo dovrà uscire. Se così non sarà, ognuno si prenderà la propria responsabilità.

La sospensione a metà seduta del consiglio regionale non è stato un bel segnale.

È stato un segnale di evidente debolezza. I trentini dovrebbero avere il coraggio di dire cosa vogliono fare di questa Regione, proporre qualcosa invece di subire.

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