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Incentivi, finiti i soldi in attesa del bonus Renzi

L’Agenzia del lavoro costretta a sospendere le agevolazioni alle assunzioni dei lavoratori deboli. Chiusole: «Faremo una rivalutazione in base all’efficacia»



TRENTO. Disoccupati, iscritti nelle liste di mobilità, persone in cassa integrazione in deroga dichiarate in esubero, giovani neoassunti con contratto di apprendistato che vengono stabilizzati, donne assunte per sostituzioni di lavoratori assenti per necessità di assistenza ai familiari. È lunga la lista dei cosiddetti «soggetti deboli» per i quali esistevano - fino a oggi - incentivi provinciali alle imprese che li assumevano. Un budget di circa 1 milione e mezzo di euro all’anno gestito dall’Agenzia del lavoro.

Per il 2014 queste risorse sono finite e così gli incentivi sono stati sospesi. In attesa degli sconti fiscali sul costo del lavoro che il governo Renzi ha previsto nella legge di stabilità 2015 e che dovrebbero rilanciare l’economia italiana dopo anni di crisi e disoccupazione in aumento. Ma in attesa, anche, di una rivalutazione complessiva di queste agevolazioni a livello provinciale, tenendo conto della loro efficacia sul sostegno all’occupazione.

La sospensione - con decorrenza immediata - è stata decisa mercoledì scorso dal consiglio di amministrazione dell’Agenzia del lavoro. «Fino a revoca del provvedimento», si legge nella delibera. Ma tutto lascia credere che questo tipo di incentivi sia destinato a non essere ripristinato, almeno per un po’. Le motivazioni sono almeno due.

Da gennaio scatteranno infatti le nuove misure di decontribuzione, per le imprese che assumono a tempo indeterminato, previste dal governo Renzi nella manovra finanziaria: uno sconto fino a 6200 euro all’anno per tre anni. Una novità che secondo molti osservatori favorirà un picco di nuovi contratti a gennaio, proprio per beneficiare delle agevolazioni, anche se resta l’incertezza se le risorse stanziate basteranno a coprire il fabbisogno e se il bonus favorirà davvero nuove assunzioni che altrimenti non ci sarebbero state o si limiterà ad incentivare contratti che sarebbero comunque arrivati (il cosiddetto “effetto peso morto”). Ai nuovi incentivi statali accederanno naturalmente anche le imprese trentine. Che potranno inoltre continuare a beneficiare degli sgravi Irap previsti già dal 2014 e rafforzati nella Finanziaria 2015 della Provincia, con 160 milioni stanziati soprattutto per le imprese che stabilizzano o incrementano l’occupazione.

Ma c’è un’altra ragione che ha spinto l’Agenzia del lavoro a sospendere gli incentivi per i soggetti deboli. «Stiamo pensando a una rivalutazione complessiva dello strumento che tenga conto dell’efficacia sull’occupazione», spiega la dirigente Antonella Chiusole. Un’analisi che verrà fatta evitando di produrre sovrapposizioni tra le agevolazioni nazionali e quelle provinciali e cercando di convogliare le risorse sulle priorità, tenuto conto che anche il bilancio dell’Agenzia andrà incontro a una contrazione di risorse. «Tra incentivi e politiche attive, per noi la priorità va data alle seconde», dice Franco Ianeselli (Cgil), membro del cda. «Gli incentivi nazionali che partiranno dal 2015 sono importanti ma non differenziano i destinatari. Bisognerà fare una riflessione in corso d’opera per capire se serve comunque qualche incentivo mirato per alcune categorie». Intanto, a piccoli passi, la svolta annunciata da Rossi - dal sostegno alle imprese alle politiche di contesto - è già cominciata.©RIPRODUZIONE RISERVATA

 













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