Inceneritore a Trento, la Diocesi: "Una vita più sobria e i rifiuti calano" / SONDAGGIO
Il suggerimento del vescovo: produrne meno e differenziare di più
TRENTO. Nel momento in cui Comune e Provincia si rimpallano la questione dell'inceneritore per evitare di restare col cerino in mano, la Curia suggerisce di puntare sulla differenziata e su uno stile di vita che limiti la produzione di scarti. Non è una bocciatura dell'impianti, la cui valutazione il Vescovo lascia a chi ha competenza (tecnici e politici), ma un ragionamento che parte a monte del problema vero, e cioè la sovrapproduzione di immondizie.
Molto spesso infatti il dibattito sulla questione rifiuti non parte dall'origine di tutti i cassonetti e di tutte le discariche: l'ampia produzione di beni da buttare. Oggi ci troviamo costretti a trovare una soluzione drastica alle montagne puzzolenti, ma forse varrebbe la pena chiedersi anche come fare per evitare di produrre rifiuti. E' questo il ragionamento che fa monsignor Bressan, senza entrare nel merito dell'inceneritore: a questo ci pensino i tecnici e i politici, visto che la competenza è loro. Però fa notare che la Diocesi già da tempo è sensibile sul tema rifiuti ed ha proposto diverse iniziative che vanno nella direzione di adottare un comportamento virtuoso che va di pari passo con una vita più sobria e meno consumistica.
«Ricordiamo a tutti - dice il vescovo - l'impegno dell'arcidiocesi da quasi quarant'anni per la promozione di uno stile di vita basato sulla sobrietà e non sull'accumulo e sul consumo di cose. Diverse sono state lungo gli anni le proposte a favore di una qualità di vita libera dal consumismo, dallo spreco (compresa la campagna per la domenica libera dal lavoro), e improntata alla solidarietà e alla salvaguardia del Creato: si pensi alle campagne promosse dal Centro missionario diocesano e dalla Caritas diocesana, o al mandato affidato all'Ufficio di pastorale sociale per la tutela dell'ambiente.
Questo impegno ha portato la nostra diocesi dapprima a cercare collaborazioni, in particolare con le diocesi di Bolzano-Bresanone ed Innsbruck, successivamente ad essere tra le fondatrici della "Rete interdiocesana Nuovi stili di Vita". Tra le iniziative più significative adottate c'è stata la proposta quaresimale del "digiuno dall'auto". Nell'approcciarsi al problema dei rifiuti, l'Arcidiocesi si fa dunque promotrice di uno stile di vita e di commercio che ne produca il meno possibile, con l'impegno successivo per il loro riutilizzo, anche tramite la "differenziata", e per giungere ad una loro riduzione sostanziale».
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