Inaugurazione «col botto»: mercatino subito pieno
Espositori soddisfatti: afflusso notevole di visitatori già al pomeriggio del debutto buoni affari sia nelle bancarelle alimentari che tra i prodotti dell’artigianato
TRENTO. Chi ha scommesso sul flop per il mercatino di piazza Fiera aperto un mese prima di Natale, ha perso, e in malo modo. Ieri già dopo l’inaugurazione del mattino la gente ha iniziato a scorrazzare tra le “casette” e nel primo pomeriggio l’afflusso si è rivelato ben più consistente delle timide aspettative della vigilia. Non è il pienone - atteso per i prossimi fine settimana -, ma ogni singolo espositore ha lavorato bene, dall’alimentare all’artigianale. Soddisfatta Mary della cioccolateria Apuleio, una delle ditte artigiane di Trento da molti anni presente al mercatino. «Un bell’avvio, considerato che è il primo giorno. Ormai la gente ci conosce e ci cerca. Una signora è arrivata oggi apposta da Milano per fare scorta delle nostre creme spalmabili. Sono proprio i clienti la nostra miglior pubblicità, il passaparola è più efficace di uno spot». Ma la clientela, spiega Mary, è esigente nonostante ciò che si dice. Tanto più in periodi di crisi: «Cercano la qualità del prodotto e la tipicità. Non ne fanno una questione di prezzo, sono disposti a pagare di più, ma il prodotto dev’essere di eccellenza. E trentino». Quest’anno la Apuleio presenta alcune novità: «Abbiamo il Dulcey, il cioccolato biondo, con un sapore caramellato che ricorda il dulce de leche. Poi, a fianco delle nostre cioccolate classiche, ci sono le praline Rosemary, con rosmarino fresco e cioccolato fondente. Usiamo solo materie prime di qualità, senza grassi idrogenati, e la gente sa scegliere il prodotto di qualità».
Mario Favaro è invece un “debuttante” al mercatino, benché il suo laboratorio artigiano di Scorzé, nel veneziano, abbia compiuto 30 anni. «La ditta si chiama “Alberi e uomini” e proponiamo piccole sculture e quadretti tematici in legno. Raccontano storie di uomini e amori e ogni singolo pezzo è pensato e fatto a mano da me». La sua specialità sono immagini sacre realizzate con legno antico e sassi, ma per il mercatino ha preparato una serie di quadretti a tema: l’amicizia, la famiglia.
Michela, dipendente di Salumi Piné, di solito realizza a mano ciò che vende al mercatino. «E’ il nostro quarto anno qui in piazza Fiera e per essere il primo giorno stiamo lavorando bene. I prodotti sono nostri, preparati nel laboratorio di Bedollo. Vanno molto lo speck cotto, una nostra specialità, e i classici würstel». Il mercatino è anche una vetrina per farsi conoscere tra i ristoratori: «Ci hanno contattato per telefono o email dopo aver assaggiato i nostri salumi qui a Natale. E’ una soddisfazione». Alla casetta delle grappe Pisoni e Poli, c’è Melchiore Redolfi, un’istituzione. «Sono qui da 20 anni, ma questa volta è l’ultima. Ho una certa età e inizio ad essere stufo. Però l’inizio del mercatino è ottimo, non me lo aspettavo così affollato già a novembre». I prodotti più richiesti: le grappe al cioccolato. «La gente cerca il prodotto trentino artigianale, non si fa imbrogliare. E il disciplinare di TrentoFiere è molto rigido, giusto così». Tra i debuttanti c’è anche Vestire Biologico, un’azienda con laboratorio in Valsugana che parte dalla tosatura delle pecore fino al prodotto finito, realizzato con le tecniche tradizionali, persino la coloritura è naturale. «Siamo una filiera completa - racconta Michela, fiemmese -, le pecore stesse sono di razza antica autoctona. La gente è incuriosita, è alla ricerca di prodotti naturali dopo anni di “fregature” tecnologiche». La Locanda del Belsorriso di Mattarello propone invece una cucina tradizionale, dove polenta carbonara e strauben la fanno da padroni. «Sta andando benissimo - commenta il titolare Franco Bertagnolli -, la gente arriva dal Veneto, dalla Lombardia e cerca la nostra cucina tipica».