lavoro

In Trentino la disoccupazione è al 6,6%

La relazione del vicepresidente Olivi al Consiglio provinciale



TRENTO. Con una relazione articolata in tre parti - il contesto economico provinciale, il momento attuale, i principali interventi della Giunta per contrastare la disoccupazione e sostenere l’occupazione – il vicepresidente della Giunta provinciale ed assessore allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi, ha oggi illustrato al Consiglio provinciale, così come era stato richiesto, la situazione occupazionale in Trentino. Una fotografia precisa e puntuale, che non ha certo nascosto le difficoltà del momento ma che ha indicato anche quanto si sta facendo per far sì che il nostro territorio possa comunque ritrovarsi saldo e strutturato nell’auspicabile momento nel quale l’economia nel suo complesso tornerà a camminare con un passo diverso. “L’analisi oggettiva oggi presentata – ha detto Olivi – è il frutto di quanto tutti gli indicatori economici ci stanno dicendo. Il Trentino non è certo fuori dalla crisi, ma guai a noi se perseveriamo nel culto del pessimismo e in un autolesionismo fuori luogo. Anche grazie alle risorse dell’Autonomia il Trentino saprà trovare la strada della ripresa, che ha nella fiducia un presupposto decisivo. Non a caso proprio ieri il Sole 24 ore ci ha indicato, assieme all’Alto Adige, quale regione al vertice di quelle realtà che hanno aumentato il numero di ingressi nel mercato del lavoro”. E il Trentino rimane comunque un territorio nel quale la disoccupazione complessiva è al 6,6% a fronte di una situazione che a livello europeo trova in situazione migliore solo Austria e Germania. “Un dato che ci aggancia all’Europa migliore”, ha rimarcato Olivi. Il numero complessivo degli occupati nel 2013 - ha ricordato Olivi - ha raggiunto le 232.400 unità ed è cresciuto nelle attività autonome mentre è rimasto pressoché invariato nel lavoro dipendente. Dal punto di vista dei settori, si è registrato un ulteriore calo di occupati nel secondario (-2,4%) ed in particolare nelle costruzioni (-3,5%), compensato però da un consolidamento della ripresa nel terziario (+ 2,7%). In valore assoluto dei 16.300 disoccupati dell’anno, 8.700 sono femmine e 7.600 maschi. Nel primo semestre 2014 il numero complessivo degli occupati cresce peraltro del 2,0% rispetto al più modesto 0,7% registrato sui dodici mesi del 2013. Gli occupati salgono a quota 234.600 e crescono sia nelle attività autonome che nel lavoro dipendente. La mancanza di lavoro si conferma il problema più urgente soprattutto per i giovani che soffrono maggiormente il protrarsi degli effetti della crisi. Tra 2012 e 2013 il loro tasso di disoccupazione è cresciuto di tre punti percentuali e ha raggiunto il 23,5%. L’ultimo dato disponibile riguarda il primo trimestre del 2014 e non evidenzia spiragli di miglioramento. Analizzando la quota dei giovani disoccupati sul totale della popolazione di pari età, per tener conto del peso degli studenti che, si ricorda, non sono considerati tra gli attivi, la percentuale di disoccupazione è comunque in ulteriore crescita al 9,7%. Nella sua relazione Olivi ha evidenziato come l’economia trentina abbia risentito del contesto negativo dell’Italia: “Tuttavia, anche grazie agli interventi consistenti messi in atto dall’esecutivo provinciale, i dati evidenziano una situazione decisamente migliore rispetto al resto del Paese: le stime del PIL indicano una variazione dello 0,9% nel 2014 e dell’1,5% nel 2015. Il che fa pensare che se da un lato sembra prematuro affermare la fine del lungo periodo di crisi, dall’altro la fase peggiore sembra essere alle spalle”. Il vicepresidente ha ricordato come le esportazioni dell’economia trentina sono cresciute del 2,9% su base annua e come nel primo trimestre 2014 il fatturato complessivo realizzato dalle imprese sia aumentato del 2,3 per cento rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Per il terzo trimestre consecutivo, dopo quasi un biennio di contrazione, l’economia locale conferma segnali d’inversione di tendenza in senso positivo. Le imprese manifatturiere, soprattutto di maggiori dimensioni, trainano la ripresa, grazie allo sviluppo delle esportazioni; il settore dei servizi alle imprese e del terziario avanzato appaiono tra i comparti più in salute in questa fase congiunturale. Mentre per il settore dell’artigianato manifatturiero e dei servizi non si vede ancora una dinamica positiva, così come costruzioni ed estrattivo permangono nella crisi strutturale e l’andamento del commercio riflette la debolezza dei consumi privati. Non solo. Alla fine del primo trimestre del 2014, al Registro delle Imprese di Trento erano attive complessivamente 47.226 imprese, una variazione tendenziale positiva (+ 0,6%), la terza consecutiva in aumento. Sul fronte del credito, pur persistendo segni di sofferenza, si è evidenziato qualche segnale di miglioramento con un +2,06% rispetto ad inizio anno. Significativo l’aumento del credito all’industria (+11,84% da inizio anno). In questo contesto la Giunta provinciale, ha ricordato Olivi, “opera su più fronti: da un lato una politica volta al rilancio dell’economia mediante la riduzione degli oneri a carico delle imprese (manovra IRAP, sostegno agli investimenti innovativi, all’internazionalizzazione), dall’altro mettendo in atto interventi volti a contrastare la disoccupazione agendo sul fronte dell’offerta di lavoro, ovvero dando ai disoccupati gli strumenti necessari per aumentare le proprie competenze e passare così dall’occupabilità ad un’occupazione effettiva, dall’altro lato ancora operando sul fronte della domanda di lavoro, ovvero sostenendo il mantenimento dell’occupazione, ma soprattutto sostenendo la buona occupazione e aumentando la qualità del lavoro, oltre che la quantità”. Il vicepresidente Olivi ha quindi elencato i molti e diversi fronti di intervento del governo provinciale: dall’avvio dell’attuazione della delega in materia di ammortizzatori sociali, con la recente istituzione del Reddito di Attivazione agli ammortizzatori sociali in deroga (cassa integrazione guadagni e mobilità) in fase di riordino da parte del Governo e ha poi illustrato i progetti della Giunta provinciale per contrastare la disoccupazione e quelli per promuovere l’occupazione. Un insieme di azioni coordinate e personalizzate per accompagnare i disoccupati al lavoro con una nuova modalità di relazione fra i cittadini ed il sistema pubblico dei Servizi per l’impiego con l’introduzione del principio di condizionalità e l’individuazione di una serie di servizi minimi che devono essere proposti ai disoccupati: i livelli essenziali delle prestazioni (LEP). Poi il Progettone, i lavori socialmente utili e i progetti specifici: quello per la Whirlpool e per i lavoratori del turismo e gli interventi per i giovani: Garanzia Giovani, Progetto Neets, tirocini estivi, apprendistato, progetti integrati di mobilità all’estero. Infine, sul fronte dei progetti per sostenere e promuovere l’occupazione, ecco la formazione continua, l’incontro domanda offerta di lavoro con i 12 Centri per l’impiego, l’occupazione femminile, il reddito di qualificazione, la staffetta generazionale, il sostegno all’auto-imprenditorialità.













Scuola & Ricerca

In primo piano