la sfida

In Trentino il record delle imprese under 35

Le aziende dei giovani sono cresciute del 13,8. Boom dele startup innovative


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Il Trentino è la terra delle imprese startup innovative. Lo dicono i dati della Camera di Commercio, che tiene un apposito registro. E lo confermano anche i dati di Unioncamere sulle imprese gestite dai giovani under 35. In Trentino Alto Adige nel 2016 c’è stato un vero e proprio boom, con un aumento, nel 2016 rispetto all’anno precedente, del 13,8% delle imprese gestite da giovani. La parte del leone la fa il settore delle telecomunicazioni. In tutta la regione, il saldo tra le imprese aperte e quelle chiuse è positivo di 1294 unità. Questo a dimostrare come ci sia più fiducia nel futuro, ma anche, d’altra parte, come molti giovani siano costretti a trasformarsi in imprenditori di se stessi per mancanza di lavoro. Le nuove imprese sono attive sia nei settori innovativi, come le Ict, che in quelli tradizionali come l’agricoltura.

Ma il Trentino brilla particolarmente nel settore delle nuove tecnologie. Sono infatti 143 in termini assoluti e 142 ogni 10 mila società di capitali, le startup innovative. Un risultato ottenuto grazie al fatto che in Trentino, a partire dalla metà degli anni ’80 sono nati i primi incubatori d’impresa, Bic, d’Italia. I Bic, sigla che sta per business innovation center, sostengono le imprese nei primi anni di vita, fornendo spazi attrezzati e ambienti in cui è possibile connettersi con altre realtà innovative e confrontarsi su come affrontare il mercato. In questo modo le imprese non sono costrette ad andare incontro a investimenti troppo onerosi per procurarsi sedi e servizi. Grazie a questa politica lungimirante, in Trentino sono nati 6 Bic, a Trento, Rovereto, Pergine, Mezzolombardo e Borgo Valsugana. A Rovereto ci sono due centri specializzati, il primo è il Polo della Meccatronica, e il secondo è il Progetto Manifattura, che è dedicato essenzialmente alle tecnologie green. I 6 Bic ospitano 110 aziende che danno lavoro a 750 persone e registrano complessivamente un volume d’affari pari a 380 milioni di euro. Ma in Trentino non ci sono solo strutture a sostegno delle nuove imprese. Trentino Sviluppo ha messo in campo una serie di strumenti di carattere economico che aiutino i giovani che hanno un’idea e vogliono realizzarla. Ai giovani tra i 16 e i 35 anni è destinato il premio D2 Start Cup. Un vero e proprio premio destinato alle migliori idee di impresa con l’obiettivo di farle diventare una vera e propria startup. Da quando è stato creato, nel 2007, sono stati erogati 340 mila euro destinati a 19 vincitori e soono state 13 le imprese create dal nulla. Sono stati creati anche quelli che vengono chiamati «Programmi di preincubazione».

Praticamente vengono forniti agli aspiranti imprenditori spazi di coworking a prezzo simbolico di un euro al giorno per un anno. In questo periodo, si potrà vedere se ci sono i presupposti per costruire un’impresa che possa stare in piedi. E’ lo strumento ideale per chi ha già un lavoro o per i giovani che studiano e hanno un’idea imprenditoriale. Grazie a questo strumento, sono nate 37 nuove imprese a partire dal 2013. Altro strumento gestito da Trentino Sviluppo è il «Seed Money». Si tratta di un fondo co-finanziato da Europa ( tramite il Fesr), dallo Stato e dalla Provincia di Trento, finalizzato a promuovere la diffusione di iniziative imprenditoriali nei settori innovativi o ad alta tecnologia. Dal 2009 sono stati finanziati 100 progetti imprese innovative e 86 ancora attivi. Gli occupati sono più di 300. In tutto, sono stati erogati 9,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici. Infine, uno strumento voluto dalla Provincia è il pacchetto di misure a sostegno della nuova imprenditorialità.













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