In Trentino ci sono circa mille pazienti
Sono 115 (i più gravi) gli ammessi alle nuove terapie, con un costo di 5 milioni per l’azienda sanitaria
TRENTO. Sono un migliaio in provincia di Trento i pazienti malati di epatite C. Di questi solamente 115 sono stati ammessi alle nuove terapie con il farmaco anti-virale Sofosbuvir (o farmaci analoghi) per una spesa totale da parte dell’azienda sanitaria di circa 5 milioni di euro. La spesa pro capite è di circa 40 mila euro, inferiore al prezzo del farmaco stabilito per i privati (circa 70 mila euro). Gli altri - che non rispettano i parametri previsti dall’Agenzia italiana del farmaco per l’accesso alle terapie - sono in attesa che i prezzi si abbassino o che, in giugno, venga contrattato un nuovo programma con la casa farmaceutica che ha sviluppato il farmaco. E poi ci sono quelli che - come Mario Buffa - non vengono considerati sufficientemente gravi per avere accesso ad una terapia così costosa e hanno deciso di risolvere a modo proprio (procurandosi i farmaci all’estero) le proprie esigenze sanitarie. Per tutti non è prevista la possibilità di chiedere aiuto ad aziende sanitarie diverse da quella del proprio luogo di residenza.
A livello nazionale - come ha comunicato nei giorni scorsi l’Agenzia nazionale del farmaco - sono poco più di 30 mila i pazienti che sono stati curati con i nuovi farmaci, con l’obiettivo di arrivare a 50 mila e la speranza di aumentare il numero di pazienti in terapia grazie a nuovi accordi con le case farmaceutiche che producono questi farmaci. A livello italiano sono circa 300 mila i pazienti gravi che dovrebbero ricevere le cure, mentre sono circa 600 mila i malati di epatite C seguiti dai servizi sanitari. Ma la stima è di circa 1 milione di persone che sono venute a contatto con il virus e che per vari motivi non ne sono a conoscenza.