In Tesino gli ultimi a riavere la luce
Danni ingenti a Novaledo, in Val Calamento foreste devastate. Borgo verso la normalità, situazione critica in val di Sella
VALSUGANA E TESINO. Piano piano si torna alla normalità. Luce e copertura telefonica sono tornati in quasi tutti i paesi, anche se rimangono ancora frazioni isolate. A Novaledo, il paese più colpito dal forte vento di lunedì sera, anche ieri i vigili del fuoco del paese aiutati da diverse squadre provenienti da altri corpi della Valsugana e dal distretto Alto Garda e Ledro, con l’autoscala arrivata da Pergine, hanno lavorato per sistemare i tetti delle abitazioni, tamponando con teli. Alcune sono state completamente scoperchiate, altre con qualche ala abbattuta dal vento, altre ancora hanno visto volar via le tegole. Nessuno però è stato evacuato. «Per quanto riguarda le abitazioni private, Dimaro e noi siamo i Comuni che hanno subito maggiori danni. Abbiamo 6-7 case con danni molto gravi, e oltre una cinquantina con danni vari. C’è stato un lavoro molto intenso, sono arrivati anche dalla Vallagarina a dare una mano con piattaforme ed autoscale - spiega il sindaco Diego Margon, che ha fatto il sopralluogo insieme a vigili del fuoco e Protezione civile - per quanto riguarda gli edifici pubblici, la sacrestia non è agibile mentre sono stati sistemati i tetti di Comune, chiesa, palestra, scuola ed asilo». Ieri sono stati a Novaledo anche il presidente della Provincia uscente Ugo Rossi e il nuovo governatore Maurizio Fugatti. Accompagnati da sindaco, vice, comandante dei vigili del fuoco e ispettore distrettuale, hanno potuto osservare la situazione, assicurando che la Provincia interverrà per aiutare i privati che hanno subito danni.
Dopo Novaledo, Rossi e Fugatti sono stati a Telve, accompagnati da sindaco e funzionari provinciali fino in Val Calamento. «I nostri vigili del fuoco insieme a due ditte di boscaioli locali sono arrivati poco sopra Calamento, ora contiamo di arrivare a Musiera, man mano si va avanti», spiega il sindaco Fabrizio Trentin. A Musiera ci sono i titolari dei due esercizi ricettivi, Ruscoletta e Laghetto. Hanno deciso di rimanere lì, anche con i conseguenti disagi: mancano infatti luce e copertura telefonica. A piedi li hanno raggiunti alcuni vigili del fuoco per accertarsi della situazione. Anche i gestori del Rifugio Manghen sono rimasti al loro posto, ma lì hanno corrente e telefono. «In Val Calamento la situazione è critica, i cavi della luce sono tutti a terra, ci vorrà tempo per ripristinare. Per non parlare del legname: con gli alberi caduti abbiamo calcolato serviranno due anni di lavoro», precisa Trentin. Alcuni disagi anche per la parte nord del paese che ieri è rimasta per diverse ore senza acqua a causa di un albero che aveva strappato la condotta dell’acquedotto. Una zona impervia, raggiunta solo grazie all’elicottero che ha portato in quota vigili del fuoco e materiale. L’intera valle del Tesino (Pieve, Cinte e Castello) è invece rimasta senza luce e senza copertura telefonica fino a ieri alle 17, ma diverse zone periferiche sono ancora in queste condizioni. Se le linee principali sono state sistemate, mancano diverse linee secondarie.
Rientrata l’emergenza, a Borgo ieri la viabilità era stata ripristinata. «Rimane chiuso il ponte tra bar Cusso e Milano perché dobbiamo risaldare il parapetto, una soluzione temporanea, poi infatti sarà sostituito. In Piazzetta Ceschi c’è stato il cedimento del muro lungo il Brenta, con l’acqua che ha eroso l’argine: ci sono dei sassi ciclopici a protezione ed è stato gettato anche del cemento, è comunque costantemente monitorato, vista anche l’abbondante pioggia prevista per giovedì (oggi, ndr)», precisano il sindaco Enrico Galvan e l'ispettore distrettuale Emanuele Conci. La situazione più critica è in Val di Sella: «La strada è ancora chiusa verso il Carlon, alcuni residenti sono su. La corrente non è ancora arrivata e ci vorrà parecchio tempo prima che sia ripristinata», aggiunge Galvan. «A Castel Ivano siamo intervenuti con i volontari locali e i permanenti di Trento per ripristinare il tetto del castello, che ha subito diversi danni», spiega Conci.
Anche a Roncegno l’emergenza è rientrata. «Ma la montagna è ancora al buio, dalle Pozze a Cinquevalli ai masi alti sono ancora senza corrente - spiega il sindaco Mirko Montibeller - ci sono diverse frane e smottamenti e abbiamo due famiglie evacuate a Maso Salteri, le cui abitazioni sono a ridosso di una frana. Ora sono da parenti e amici, fino a revoca dell’ordinanza di evacuazione». Altra situazione critica è il cimitero: il vento ha scoperchiato il tetto della cappella cimiteriale che è finito sulle lapidi, danneggiandone una trentina: «Abbiamo anche una ventina di tetti danneggiati di privati, alcuni scoperchiati, in particolare a Marter - conclude Montibeller - piante schiantate ovunque e in località Fonti l’acqua ha portato via il ponte sul torrente Larganza».
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