In futuro meno traffico e case

La Comunità di valle ha approvato con categorie e ambientalisti gli indirizzi del Piano territoriale


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Dopo il primo approccio, si è tenuto a Tione il secondo incontro per discutere la bozza del Piano territoriale di Comunità. Si è parlato di mobilità e vivibilità dei centri abitati. Ma soprattutto di indirizzi di fondo. Non si vuole ripetere la già vissuta esperienza del piano comprensoriale del C8, che per anni ha tenuto banco in assemblea e nei comitati tecnici senza approdare a nulla. A tal proposito sono stati investiti del problema forze economiche come albergatori e artigiani, rappresentanti delle istituzioni come sindaci e rappresentanti di Bim, Consorzi turistici e Apt, Parco, e associazioni come Italia Nostra.

L’avvio è stato costruttivo, con il consigliere provinciale Roberto Bombarda che ha presentato una relazione su tematiche sensibili come i cambiamenti climatici in Europa, biodiversità, sistema di credito, collaborazione tra le imprese, fino alla aree termali ed ecomusei, con la speranza che questi temi trovino spazio nel documento preliminare. «Vogliamo evitare di produrre un libro dei sogni», ha detto la presidente Patrizia Ballardini, che è andata subito al sodo entrando nel merito delle problematiche più scottanti. Prime tra tutte, le aree sciabili, preminenti - per esempio - alle questioni termali. «Semplicemente perché la definizione dei perimetri di quelle aree è chiaramente identificata tra le competenze della Comunità di Valle». E’ così che, mentre nel documento preliminare la valorizzazione delle terme (Comano e Caderzone Terme) viene inserita in termini meno dettagliati, per i perimetri dei bacini turistici come quelli di Pinzolo e Campiglio si entra nello specifico. Vuoi perché si è recuperato quanto previsto dal Piano Urbanistico Provinciale, che delegava appunto ai Piani Territoriali di Comunità gli ulteriori approfondimenti, vuoi perché – e la stessa presidente Ballardini lo aveva già ribadito in alcune interviste dopo le polemiche sorte sul possibile ampliamento delle piste dell’Alta Rendena – l’industria della neve, anche alla luce dell’analisi dell’attività di ascolto sul territorio, è ancora il motore economico più importante delle valle. Con questa premessa la responsabile della giunta ha dato la piena disponibilità ad avviare il percorso a candidare le Giudicarie quale “Riserva della Biosfera” (proposta Bombarda) così come a procedere a progetti qualificanti come i Parchi Fluviali (Sarca e Chiese) e a valorizzare temi vitali per la zona come la filiera del legno. Dopodichè si è aperto il confronto sugli indirizzi strategici, individuando nella competitività del settore turistico un elemento comune di tutta la valle quale motore di sviluppo.

In questo contesto, gli indirizzi di fondo individuati sono la creazione di centri abitati più vivibili per gli ospiti, favorendo la riduzione del traffico e la valorizzazione dei centri storici, il miglioramento della viabilità interna ed esterna (atavico problema che penalizza da sempre il territorio giudicariese, inserito tra l’altro nel Piano stralcio della Mobilità) e l’integrazione tra turismo e aree produttive come l’agricoltura e la zootecnia.

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