In bicicletta fino in Sicilia per Rostagno
Nuova impresa di Antonio Marchi per ricordare il leader di Lotta Continua ucciso 25 anni fa
TRENTO. Da Trento alla Sicilia in bicicletta, sarà il modo col quale Antonio Marchi ricorderà Mauro Rostagno. L'impresa inizierà l'11 settembre con la prima tappa che porterà Marchi ad Ala, dove sarà ospite presso il Bicigrill “Ruota Libera”, del circolo Arci “Avio-Ala”; poi giù e giù percorrendo tutta l'Italia per celebrare un settembre che è purtroppo ricco di tragici anniversari : saranno venticinque anni dall'assassinio di Rostagno, ma anche il quarantesimo anniversario del golpe cileno e sono passati dodici anni dall'attentato alle torri gemelle. Antonio Marchi arriverà all'università di Palermo in tempo per presenziare alla laurea di Domenico, militante del collettivo dell'auletta, dedicato a Mauro Rostagno. Antonio Marchi è un trevigiano di Villorba nato nel 1951, appassionato di bicicletta. Dal 1967 al '69 è stato operaio falegname in una fabbrica di Giavera del Montello, ma il 12 giugno mentre si allenava nei pressi di Asolo si scontrò con un'automobile, perdendo l'uso del braccio sinistro. Una volta guarito, investì tutti i soldi avuti del risarcimento dell'assicurazione nell'apertura della sede di Lotta Continua a Villorba. Militante di Lotta Continua fino al 1972; nel 1984 viene assunto dall'Università di Trento dove lavora fino al 2008 come addetto alla microfilmatura ed alla posta-protocollo. Per sei anni è stato segretario della Cgil. La partenza del viaggio commemorativo sarà appunto l'11 settembre, dalla sede della facoltà di sociologia di Trento. Verso le 18, Marchi è atteso al bicigrill “Ruota Libera” dove il circolo Arci ha organizzato un momento di ricordo di Rostagno con la testimonianza di Antonio e la lettura di una poesia. Commemorazione a parte, è importante non far passare in silenzio questo anniversario, perché la vicenda processuale non è ancora conclusa, nonostante siano passati venticinque anni dal giorno dell'attentato. Ancora oggi, dopo ripetute indagini, non si sa chi abbia ucciso Rostagno. Soltanto nel 2009 , grazie all’impegno dell’Associazione “Ciao Mauro” che ha raccolto 10.000 firme per la riapertura dell'indagine sul delitto, è stato emesso un mandato di custodia cautelare in carcere nei confronti del boss di “cosa nostra” Vincenzo Virga, ritenuto il principale responsabile di questo barbaro delitto. Il processo tuttora in corso che mette sotto accusa il trapanese Vito Mazzara e il boss locale Vincenzo Virga non è arrivato alla sua conclusione». (d.p.)