In bici solo con giubbotto o bretelle

Arrivano le nuove norme: multe fino a 92 euro per chi non è ben visibile. Gacca o bretelle in materiale retroilluminante dal tramonto all’alba


Marzia Bortolameotti


TRENTO. A breve, per andare in bici di sera si dovrà usare il giubbotto retroriflettente o le nuove bretelle ad alta visibilità. Peccato che quasi nessuno lo sappia, e che a Trento le bretelle siano letteralmente introvabili. La novità, contenuta nel nuovo codice della strada, entrerà in vigore a fine settembre: dopo il tramonto, chi non avrà il giubbotto dovrà pagare una salata multa.

Nei negozi di biciclette non si trovano ancora, ma da ottobre le bretelle e il giubbotto retroriflettenti diventeranno obbligatori per i ciclisti. Con le nuove norme del codice della strada introdotte dalla legge 120 del 29 luglio del 2010 in materia di sicurezza stradale (la stessa che prevede tolleranza zero sul consumo di alcol per i neopatentati e gli autisti professionisti), è stato cambiato anche l'articolo 182 che regolamenta la circolazione dei mezzi a due ruote.

Le nuove disposizioni, che scatteranno sessanta giorni dopo l'entrata in vigore della legge, prevedono per i conducenti di velocipedi che circolano fuori dai centri abitati nelle ore notturne, o nelle gallerie, l'obbligo di indossare un giubbotto o bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Una piccola rivoluzione, insomma, che obbligherà ad adeguarsi alle nuove norme chiunque, sia coloro che usano la bici per fare sport sia chi, sulle due ruote, si muove per lavoro e dunque indossando abiti non propriamente «in linea» con le bretelle retroriflettendi. Del resto la sicurezza non conosce mode e dunque anche con giacca o cappotto, bretelle o giubbotti sono d'obbligo. I ciclisti dovranno indossare le bretelle mezz'ora dopo il tramonto e mezz'ora prima del sorgere del sole, tutto il giorno in galleria. Niente casco obbligatorio per andare in bici, ma diventa obbligatorio il vestiario, altrimenti si rischia una multa dai 23 ai 92 euro. Oppure dai 38 a 155 euro quando si tratta di biciclette omologate per il trasporto di altre persone. Il giubbotto retroriflettente, è il medesimo che dal 2003 è obbligatorio custodire in auto e mettere indosso in ipotesi di sosta al fianco della strada, mentre le bretelle sono una novità assoluta che è stata chiesta dalla Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) per evitare di portare con sé un ingombrante casacca. Le bretelle sono più facili da trasportare e, a differenza del giubbino, si possono arrotolare nella borsa. Ma in giro non si trovano ancora. Nemmeno i rivenditori di bici sono a conoscenza di questa norma e alla domanda "lo sapete che con ottobre saranno obbligatori il giubbotto o le bretelle per andare in bici?" i commercianti rimangono esterrefatti e scuotono il capo. Un breve giro nei negozi di Trento, ma per il momento di bretelle non se ne trovano, nonostante la norma entri in vigore tra poco più di un mese. Con la nuova legge è stata abrogata anche la decurtazione dei punti sulla patente di guida della macchina per le infrazioni commesse in bicicletta: una norma che la Federazione italiana amici della bicicletta aveva giudicato "assurda e incostituzionale". Chi, infatti, veniva pizzicato ubriaco in sella alla bici, perdeva i punti sulla patente. Infine la Fiab è soddisfatta perché questa nuova legge non prevede l'obbligo del casco nemmeno per gli under 14, bensì l'impegno a favorirne l'uso.













Scuola & Ricerca

In primo piano