In aula si parla dell'alluvione in Sardegna e i consiglieri stappano lo spumante
Riva, durante la discussione della mozione sulla Sardegna qualcuno si allontana per stappare lo spumante. E c'è chi si arrabbia: «Più rispetto per gli alluvionati»
RIVA. Accuse e comportamenti al limite del cattivo gusto, l'altra sera in consiglio comunale a Riva: quando si era fatto relativamente tardi e si stava trattando la mozione di solidarietà per le vittime in Sardegna e nelle Filippine, qualche consigliere ha abbandonato l'aula e c'è chi si è lanciato, anticipandolo, sul banchetto finale, stappando con un botto lo spumante mentre si parlava di morti e senzatetto, suscitando le ire della relatrice Franca Bazzanella. Ma procediamo con ordine.
Cardine della riunione è stata la delibera per la proroga fino al 31 dicembre 2016 della convenzione per la gestione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti del comune di Riva con la Comunità Alto Garda e Ledro. Su questo tema il dibattito si è protratto lungamente, non senza critiche a quanto messo in campo finora dall'ex Comprensorio. In prima linea le minoranze, ma anche dalla maggioranza - per quanto per bocca ad esempio di due "dissidenti" o quasi come Paolo Matteotti e Franca Bazzanella - sono arrivate richieste di migliorie in termini di raccolta differenziata e altro. Alla fine la proroga è stata votata da 17 consiglieri (maggioranza più il leghista Bacchin), con 7 contrari e due astenuti (Pasulo e De Pascalis del Pdl): nel caso in cui non fosse passata la delibera, dall'1 gennaio il Comune di Riva - senza il tempo materiale per organizzarsi - avrebbe dovuto occuparsi autonomamente del servizio.
A fine serata la mozione di solidarietà e i suoi risvolti: presentata con carattere d'urgenza, se non esaminata avrebbe comportato la necessità di convocare un nuovo consiglio entro il 31. Perciò si sono accelerati i tempi a una ventina di minuti dal termine teorico delle 22.30: qualche minuto è stato impiegato per stilare un "addendum" (inizialmente si parlava solo di Sardegna e della possibilità di devolvere volontariamente il gettone di presenza della seduta o una parte di stipendio nel caso dei dipendenti pubblici, poi si è arrivati a includere anche le Filippine e ad aderire ai progetti coordinati dal Comitato trentino di gestione del fondo) e a quel punto qualche consigliere ha cominciato ad abbandonare l'aula. Tra questi Leoni (con Bazzanella che ha platealmente ringraziato il "compagno" per l'uscita dopo uno sbrigativo "Io non ci sto") e Bacchin, peraltro firmatario della mozione, che dopo aver motivato la sua "rinuncia" con i cambiamenti nel testo (che poi è stato comunque approvato) si è diretto verso il banchetto lasciato in eredità dalla sera prima dalla Virtus e ha stappato lo spumante a seduta in corso.
«Non è la prima volta - il commento di Bazzanella - che in questo consiglio viene data prova di mancanza di sensibilità. C'è chi ha preferito uscire senza dedicare un minuto di "troppo" alla solidarietà e chi addirittura ha fatto saltare il tappo mentre si parlava di dare sostegno a persone che di certo non hanno nulla da festeggiare. Siamo davvero caduti in basso». (m.cass.)