Imu sugli orti, Rigotti promette di abbassarla
S. Lorenzo in Banale, il sindaco risponde alla protesta con 428 firme raccolte: «Sulle aree pertinenziali la tassa va applicata, ma vedremo di ridurla al minimo»
SAN LORENZO IN BANALE. Un mese fa la raccolta di firme per dire basta all’imposta Imu, ritenuta “iniqua” per 428 sottoscrittori. Ora il sindaco di San Lorenzo in Banale Gianfranco Rigotti risponde dopo aver approfondito la questione per la corretta applicazione dell’ Imu sulle aree residenziali con il Consorzio dei Comuni e la Provincia. «La nostra posizione è corretta», conclude il sindaco Rigotti che ribadisce in un comunicato le proprie ragioni a sostegno della delibera relativa alla tormentata questione dell'Ici, ora Imu, sulle aree “sature” o residenziali di saturazione. La querelle era sfociata nella raccolta di firme consegnate da Valter Berghi, Nilo Bosetti, Elvio Flori e Miriam Sottovia per esternare le ragioni del «no» all'applicazione di tale tassa.
«Sono pienamente convinto -asserisce Rigotti- che la stragrande maggioranza dei firmatari non abbia compreso i termini della questione non per incuria, ma perché la questione è stata posta, in sede di acquisizione della firma, in termini non corretti. Spiace quindi che si sia sprecata quella che avrebbe potuto essere una positiva e costruttiva opportunità di proposta, riducendola a una polemica sterile e gratuita con la strumentalizzazione di tante ignare persone».
Nel merito della petizione, Rigotti distingue la querelle in due parti. Una prima parte riguarda gli “altri immobili”, ed è relativa alle aliquote: su questo è assolutamente vero -concede il sindaco- che la norma nazionale sull’Imu lascia un margine di operatività alle amministrazioni locali, in modo che fissino la aliquota ritenuta più consona. Quindi su questa parte si registra l'ascolto del Comune verso la richiesta, anche se l'abbassamento richiesto risulterebbe improbabile.
È sulla seconda questione che si riscontra la distanza tra firmatari e Comune: l'assoggettabilità all'Imu delle aree residenziali chiamate “sature” ossia di ristrutturazione, di pertinenza degli edifici, ossia i cortili e gli orti. In generale è chiaro le aree pertinenziali rientrano tra le aree fabbricabili, e conseguentemente sono soggette a imposta. Ma anche a livello nazionale regna la più grande incertezza su una norma che ha attirato finora tante diatribe: e San Lorenzo è in piccolo ciò che succede più in generale; lo stesso assessore provinciale Gilmozzi è stato prontamente allertato per dare chiarezza sul punto. «Null'altro possiamo fare se non attendere i chiarimenti che arriveranno. Che poi questa norma la si condivida o meno, questo è un altro discorso. Il ruolo del Comune di San Lorenzo in Banale è identico a quello di tutti gli altri Comuni italiani, il Comune non ha certo il potere di sopprimere un'imposta!». Le assicurazioni del sindaco da noi interpellato a questo punto sono chiare: studiare la riduzione della tassa in base all'uso effettivo dell'area pertinenziale. Atteso che queste aree siano o meno soggetti d'imposta. «La legge va rispettata -conclude - però cercheremo di applicare la tassa al minimo possibile».