Immobili, crescono le agenzie

A Tione aperta «Trentino Casa». La titolare Amistadi: «Situazione difficile, ma aspettiamo la ripresa»


di Ettore Zini


TIONE. Con Trentino Casa fanno quattro. Un po’ come gli sportelli bancari (otto, per soli 3.500 abitanti) così anche le agenzie di vendite immobiliari, da questa settimana, a Tione dovranno spartirsi una torta, già ridotta da un mercato in contrazione. Proprio così: da lunedì scorso bisogna aggiungere un posto a tavola per gli sportelli di compravendita del mattone. “Tecnocasa”, “Affari Immobiliare Salvaterra” e “Agenzia Ballardini”, e ora anche il nuovo ufficio di Trentino Casa. Che, dopo Pieve di Bono, ha aperto un punto vendita anche nel capoluogo.

Lo ha fatto nella centralissima via 3 Novembre al numero 11. Nello stabile che fu della storica macelleria Salvaterra. Altri negozi chiudono. Ma le agenzie immobiliari, nonostante gli italiani investano meno nella casa, intesa come edifici, a Tione aumentano. Sembra un controsenso, ma a sentire Odetta Amistadi la titolare del nuovo ufficio, innanzi tutto la crisi non è così catastrofica come la si dipinge. E poi bisogna pur investire in vista di una possibile ripresa.

Tanto ottimismo sconcerta. Ma i suoi ragionamenti non fanno una grinza. «Intanto – dice – Tione è o non è il capoluogo delle Giudicarie? Il centro degli uffici amministrativi. L’unico comune che cresce, anche se impercettibilmente. E poi è la porta della Rendena dove i concentra il business degli immobili. La sua vicinanza offre grandi opportunità, soprattutto guardando al futuro». Futuro ecco la parola magica. «E’ vero – dice Amistadi – le prospettive non sono rosee. Ma non bisogna fasciarsi la testa. Noi per esempio, in attesa della ripresa, stiamo puntando sulla collocazione ordinaria residenziale». In una parola i contratti di affitto. Prima marginali, ma ora utili ad arrotondare. Villette, case a schiera, bi, tri e quadrilocali, come si dice in gergo, si arricchiscono di un altro punto vendita. Basta scorrere i patinati depliant, sfornati periodicamente, per rendersi conto, che in Giudicarie ci sono almeno 800 case, in attesa di cambiare proprietario. Senza che i prezzi abbiano subito sostanziali diminuzioni. «Nonostante la situazione chi vende, però, stenta a ridurre il costo degli immobili. Tutti sperano nella ripresa. Ed è solo in fase di trattativa che si possono spuntare sconti anche del 15/20%». Il prezzo ecco questo è il vero cruccio che frena le vendite. «Anche perché – ammette – gli immobili sotto i 150 mila euro sono pochissimi. E ancor meno sono i clienti (di solito coppie in cerca della prima casa, tra l’altro senza un capitale iniziale) che possono sostenere una rata di mutuo per coprire un simile importo. Ora confidiamo molto sui contributi casa erogati dalla Provincia. C’è stato molto interesse in questi giorni». Su questo concorda anche Renzo Battaia, della locale filiale di Tecnocasa: «Questi fondi potrebbero dare una boccata d’ossigeno a tutto il comparto, e soprattutto da parte dei possibili acquirenti, c’è molta attesa». I dati Istat sul mercato degli immobili, del resto sono impietosi. Dal 2007 ad oggi i cali delle vendite sfiorano il 50% (- 49% la media nazionale), per non parlare dei mutui a quota - 60%. E anche qui in valle, sia che in Val del Chiese, che il Bleggio, il Banale o i più remunerativi paesi dell’Alta Rendena, i numeri sono gli stessi.













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