Il sindaco di Trento: «I privati adottino pezzi di città»

La sfida di Andreatta: ci aiutino a risparmiare per strade, edifici, parchi


Chiara Bert


TRENTO. Il Comune entra in una nuova fase: tagliare le spese non basta più, occorre reperire nuove risorse per finanziare servizi e opere pubbliche. Come? Con un mix di interventi, dalla leva fiscale - ipotesi addizionale Irpef, aumento dell'Ici, tasse di scopo - alle alienazioni di immobili, dalla dismissione di partecipazioni nelle società alla finanza di progetto. Ad azioni, infine, più «creative». Il sindaco Alessandro Andreatta lancia una sfida ai privati: «Adottino una strada, un parco, un edificio, e si facciano carico della manutenzione». Lunedì prossimo il sindaco presenterà alla commissione bilancio un documento che sarà la base per il confronto delle prossime settimane: 22 i campi di azione presi in esame, un ventaglio di soluzioni che tengono conto delle nuove possibilità offerte dal federalismo fiscale (tassa di scopo, tassa di soggiorno, imposta municipale unica). «A giugno - annuncia Andreatta - le indicazioni per il prossimo bilancio devono essere pronte». Sindaco Andreatta, avete appena approvato una manovra di tagli alle spese. Ora i tagli non bastano più. Cosa cambierà dal prossimo bilancio per i cittadini di Trento? Per anni la preoccupazione degli amministratori di Trento è stata di spendere bene le risorse che c'erano, per realizzare cose funzionali e belle. Si è poi entrati in una fase di contrazione delle risorse che ha obbligato a ridurre le spese e a scegliere le priorità. Ora siamo entrati in una terza fase. Sarà la fase dei veri sacrifici, anche per i trentini che rispetto ad altri Comuni li hanno conosciuti meno? Bisogna continuare a selezionare, dunque a ridurre le spese, anche se Trento è sempre stato un Comune virtuoso e quindi è più difficile trovare margini di miglioramento. Ma credo che potremo per esempio valorizzare ancora di più le risorse umane dell'amministrazione. E poi abbiamo assolutamente bisogno di trovare nuove risorse per finanziare i nostri servizi (2 milioni di euro nel 2012, ndr). Nuove entrate significa aumento delle tasse e delle tariffe. A cosa pensate? No, nuove risorse non significa solo ragionare di addizionale Irpef, tasse di scopo o tariffe. Anzi, su questo vorremmo intervenire pochissimo. Quali alternative avete? Punteremo sulle alienazioni. Abbiamo una ventina di aree e edifici di proprietà in disuso o in cattivo stato (ex Apt, ex mensa S.Chiara, alcuni masi ed ex scuole, ndr). Alcuni potremmo venderli, altri ristrutturarli, risparmiando così sugli affitti che oggi paghiamo per gli uffici, come accadrà con il recupero del compendio di via Bronzetti. E poi c'è il tema delle partecipazioni societarie. Se ne discute da tempo. Avete deciso quali dismettere? Non ancora. Occorre ragionare su cosa è strategico e cosa no. Per esempio vendere la quota in A22 ci garantirebbe un forte introito ma va considerato che gli alti dividendi negli ultimi anni ci hanno aiutato a chiudere i bilanci. E le Farmacie Comunali? Ci confronteremo. Io penso che siano importanti per garantire un servizio capillare sul territorio, anche dove i privati non investirebbero. Lei ha parlato di uno «sforzo di fantasia». A cosa si riferisce? A una proposta a cui tengo molto e che vuole coinvolgere il mondo economico di Trento città nella manutenzione di pezzi di città. Mi piacerebbe che i soggetti privati, aziende piuttosto che fondazioni, adottassero un bene pubblico - una strada, un parco, un edificio, un campo sportivo, un tratto di ciclabile, gli esempi potrebbero essere moltissimi - e si facessero carico della manutenzione. È un aspetto che sta molto a cuore ai cittadini, quello che ci chiedono è avere strade in buono stato, parchi curati, illuminazione funzionante. Sarà interessante vedere se la città risponde. Torniamo alle tasse. Introdurrete l'addizionale Irpef? La Lega è già all'attacco, per Cgil e Uil penalizza pensionati e lavoratori dipendenti. Non ci abbiamo pensato e non voglio dire altro. Annunciare nuove tasse non è popolare ma a volte va fatto, non crede? Non è questo il punto. L'addizionale Irpef è una delle ipotesi sul tappeto che andrà attentamente studiata. Cosa risponde a chi dice è una tassa che colpisce i redditi? Ed è pensabile un aumento dell'Ici sulle seconde case? Ci sono aliquote e detrazioni su cui ragionare, noi alla commissione presenteremo un ventaglio di ipotesi. Per quanto riguarda l'Ici, credo ci possa essere condivisione sull'aumento dell'aliquota sulle case sfitte, ma per questo dipendiamo da una legge provinciale. Il federalismo fiscale ha introdotto la tassa di scopo. La ritiene interessante per qualche grosso intervento come il metró? Anche questo è uno strumento a disposizione, come la tassa di soggiorno. Altro non voglio aggiungere. Lei ha parlato del ricorso alla finanza di progetto, per coinvolgere i privati nel finanziamento di grandi opere. Finora non è mai andata a buon fine. È vero, ma la necessità aguzza l'ingegno. Studiamo meglio quali interventi pubblici si prestano a sfruttare questa modalità. Per esempio si è parlato di parcheggi, ma non è l'unico ambito in cui applicarla.

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