Il sindaco: «Avanti tutta con le ciclabili»

Il Comune difende la scelta di via Dante che ora è in sicurezza e a norma. A ottobre i parcheggi potrebbero sparire


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Le proteste e le contestazioni le avevano messe in conto. Ma indietro non si torna. «Alla riunione della giunta - fa sapere il sindaco Andrea Miorandi - ho detto che sulle ciclabili non si torna indietro. Anzi, avanti tutta...» Perché la rete di ciclabili (che non vuol dire solo via Dante anche se è la dorsale) e la mobilità in generale «costituiscono l’obiettivo strategico di una città che ancora non c’è. Una città che vuole arrivare a standard europei per la mobilità, a modelli che prevedono di far muovere le persone con mezzi più sostenibili». Che non significa vietare le auto («devono restare nei parcheggi di attestamento»), ma creare «una città più vivibile per tutti, con ciclabili sì ma anche ztl più ampia a tutela dei pedoni, primi fra tutti anziani e bambini». «E la ciclabile di via Dante - aggiunge l’assessore Giulia Robol - va considerata un tassello di un percorso molto pià ampio, altrimenti non si capisce l’intervento».

E forse il problema sta proprio qui? Che i roveretani non hanno capito l’intervento? Che ognuno ha detto la sua ancora prima che la ciclabile sia finita (verrà aperta venerdì) senza una visione globale? Sarà, anche così tanto che i due amministratori con gli ingegneri Luigi Campostrini e Andrea Larcher hanno voluto spiegare, oltre che dal punto di vista “filosofico”, anche qualche dettaglio tecnico o qualche soluzione che ha fatto storcere il naso a molti roveretani.

Innanzitutto - è stato detto - «abbiamo voluto mettere a norma e in sicurezza una ciclabile che non lo era affatto facendo tutte le prove e ottenendo tutti i pareri previsti». Le barriere, per separare la pista bidirezionale (prima i ciclisti andavano anche contromano) con la carreggiata sono state poste, come prevede la legge, dove non ci sono i parcheggi. Parcheggi che, come quelli di via Dante, sono stati contestati sia perché sono un pugno nell’occhio che perché limiterebbero la carreggiata. Sbagliato, dicono in Comune: la dimensione è uguale anche se lo spazio percepito sembra minore. In ogni caso i mezzi di soccorso non potevano passare nemmeno prima.

Poi la questione delle fermate degli autobus. «Avevamo già tutte le autorizzazioni dalla Provincia concordate con Trentino trasporti, ma abbiamo voluto fare una riunione in più per valutare eventuali soluzioni per una maggior sicurezza dei passeggeri» affermano i tecnici. Soluzioni trovate: una segnaletica avviserà i ciclisti dell’obbligo di fermarsi o dare la precedenza ai passeggeri che salgono o scendono dai bus. Inoltre la fermata davanti all’asilo di via Canestrini, ma solo per lo scuolabus, rimarrà. E in prossimità dell’incrocio con largo Nazario Sauro le fioriere posizionate ieri proteggeranno la ciclabile.

Ma, è la “madre” di tutte le domande: perché non realizzare nuovi pasti auto al Follone prima di fare la ciclabile? Perché i posti auto su via Dante erano stati concertati con gli operatori economici (che li volevano) e perché in estate (cone scuole chiuse e meno traffico) è il periodo migliore per aprire il cantiere limitando i disagi. Ok, ma in futuro i parcheggi in mezzo a via Dante sono destinati a rimanere per sempre? «Valuteremo» rispondono Miorandi e Robol (più possibilista per cancellarli l’assessore del sindaco) quando, in ottobre, saranno pronti altri 90 nuovi posti auto al Follone e quando sarà aperto un collegamento diretto (la trattativa con i privati è in corso) con via Dante all’altezza della farmacia. E allora, l’ultimo appello del sindaco: «rovertani pazientate ancora un po’...»

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