Il processo? Si celebra in officina
Riva, la carrozzina di Tamburini troppo grande per gli uffici del giudice di pace: trasloco a Gardacar
ALTO GARDA. La sua carrozzina è troppo grande per entrare nell'ascensore che sale al piano rialzato all'ex catasto a Riva, dove da qualche tempo si sono trasferiti gli uffici del Giudice di pace. E così Augusto Tamburini vedrà celebrato il proprio procedimento - il ricorso contro una contravvenzione - negli spazi dell'autofficina Gardacar, una cinquantina di metri più in alto lungo via Bastione. Sede inusuale per un'udienza giudiziaria.
Parlare di disservizio, però, è improprio in quanto il palazzo dove si trovavano gli uffici del Tavolare e del Catasto sono dotati di ascensore e anche dell'apposito montascale per eliminare le barriere architettoniche, ma entrambi gli impianti non sono in grado di trasportare la carrozzina del professore di Arco in pensione, paladino delle battaglie civili contro la discriminazione nei confronti dei disabilità. Una situazione che ha inizialmente spiazzato gli addetti del tribunale rivano. La soluzione, come confermato dalla segreteria del Giudice di pace, è stata trovata nella disponibilità dei titolari della Gardacar che hanno accettato di riservare una parte della loro officina – un piccolo ufficio, facilmente e comodamente raggiungibile dall'accesso principale – alla celebrazione dell'udienza in programma il prossimo 28 giugno, a partire dalle ore 9. L'alternativa poteva essere uno spazio di qualche altro ente pubblico, certamente più attrezzato ma anche decentrato rispetto al palazzo del Giudice di Pace il quale, una volta esaurito il dibattimento farà immediato ritorno nel suo ufficio.
Anche per il giudice quella del 28 giugno sarà, con tutta probabilità, un'esperienza nuova. In discussione, nella speciale aula giudiziaria, arriverà il ricorso presentato dal professore di Bolognano contro l'ultima delle tre contravvenzioni accumulate nel giro di pochi mesi per l'utilizzo indebito delle piazzole di sosta riservate ai disabili. La vicenda è balzata agli onori delle cronache nel momento in cui Tamburini ha deciso di sollevare il caso, protestando contro una legge che considera fortemente limitante nei confronti del disabile e in particolar modo di chi è impegnato quotidianamente nell’accudimento. L'udienza, secondo quanto è stato comunicato allo stesso ricorrente, dovrebbe tenersi a porte chiuse anche per una questione di funzionalità: gli spazi all'interno dell'ufficio messo a disposizione dalla Gardacar non possono accogliere molte persone, quelle che facilmente saranno presenti per testimoniare la loro vicinanza all'amico Augusto che ha trasformato questa questione in una battaglia di principio.
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