Il Pd resta il primo partito in città, ma la Lega fa un balzo in avanti
Sorpresa a Trento, il Carroccio è il secondo partito. Cantiere di Dellai davanti al Patt
TRENTO. È un risultato a sorpresa quello che si profila a Trento: il sindaco uscente Alessandro Andreatta sul filo del ballottaggio contro il candidato del centrodestra Claudio Cia. Una sfida sul filo quella che va in scena nella notte. All’una e mezza, quando le sezioni scrutinate sono una quarantina su 97 e il giornale va in stampa, Andreatta è poco sopra il 51%.
Il calo di Andreatta e del centrosinista. I dati all’inizio arrivano con il contagocce ma lo scenario è chiaro da subito e - al netto dei dati che arriveranno nella notte - è un evidente arretramento del sindaco uscente e della coalizione di centrosinistra autonomista. Nel 2009 Andreatta aveva vinto con il 64,4% dei consensi, sei anni balla attorno al 50%. Già questo è un risultato a sorpresa, se pensiamo che lo stesso Andreatta nelle interviste rilasciate durante la campagna elettorale si era detto molto fiducioso di un buon risultato già al primo turno. E se anche il ballottaggio sarà alla fine evitato, il dato politico è il calo della coalizione di governo.
Ottimo risultato di Cia. Claudio Cia oscilla tra il 32 e il 33%, un risultato forse al di là delle stesse aspettative del candidato sindaco del centrodestra, anche se il ballottaggio era l’obiettivo dichiarato e sognato dalle opposizioni. Un obiettivo fallito due volte contro Alberto Pacher e poi contro Andreatta nel 2009, quando il centrodestra si era sempre presentato diviso, ogni partito con il proprio candidato di bandiera. Sei anni fa Pino Morandini, candidato sindaco di Pdl e della lista civica che portava il suo nome, ottenne il 20,6%. Questa volta l’unità ritrovata ha premiato la coalizione.
Exploit della Lega. Il secondo dato politico del voto di ieri è la forte affermazione della Lega Nord. Che in città, quando il giornale va in stampa, è il secondo partito tra il 13 e il 14%, quasi il doppio dei voti del 2009 quando era al 7,7%. L’effetto Salvini sembra aver decisamente premiato il Carroccio, che è nettamente la prima forza del centrodestra con il doppio dei voti della seconda, la Civica Trentina del candidato sindaco Cia. Forza Italia è al 4,4%, Progetto Trentino al 4%, Fratelli d’Italia al 2,2%.
Cantiere davanti al Patt. Dentro il centrosinistra autonomista due sono i dati che si impongono nell’analisi. Il primo è che l’atteso derby tra il Cantiere civico democratico (la lista evoluzione dell’Upt voluta fortemente da Lorenzo Dellai a Trento) e il Patt è vinto dal Cantiere: circa due i punti di distacco (11 contro 9%); il sorpasso annunciato dal segretario autonomista Franco Panizza a fronte della forte campagna acquisti del partito (pescando anche a destra) non c’è stato, anche se il Patt raddoppia i consensi rispetto al 4,7% del 2009, mentre il Cantiere cala di circa 5 punti rispetto all’Upt di sei anni fa. Il secondo dato è il calo del Partito democratico, che sei anni fa aveva il 29,8% e un anno e mezzo fa, alle provinciali, in città aveva raggiunto il 30,9%: se qualcuno sperava ancora in un effetto-Renzi per trainare il partito è costretto a ridimensionare le aspettative. A un quinto delle sezioni il Pd si ferma sotto il 29%.
Bene i 5 Stelle. Era la prima volta del M5S alle comunali a Trento e il risultato è buono: il 9% quando alle provinciali del 2013 avevano ottenuto il 7,3%. Bene anche L’Altra Trento a sinistra con il 5% (nel 2009 Rifondazione era al 2,4%). Verdi al 2,5%, fa meglio Popoli Liberi di Paolo Primon con il 2,7%.
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