Il Patt rilancia il partito territoriale e pensa a primarie
Panizza al consiglio: «Forza di raccolta per essere più forti» Congresso il 16 novembre. Baratter: «Scelgano gli elettori»
TRENTO. Il Patt del nuovo corso, quello che alle elezioni dello scorso ottobre ha raddoppiato i voti, superato l’Upt e portato Ugo Rossi alla guida della Provincia, il Patt che guarda oltre la tradizione autonomista, ora «copia» il Pd e pensa alle primarie per scegliere il suo il prossimo segretario, al congresso che si terrà il 16 novembre prossimo.
A lanciare la proposta, ieri al consiglio del partito riunito nella sala civica di Mezzolombardo, è stato il capogruppo provinciale Lorenzo Baratter: «Auspico che questo serva anche per coinvolgere quella parte importante della società trentina che per la prima volta il 27 ottobre ha deciso di dare fiducia al Patt portandolo a raddoppiare i voti, a mettere in gioco idee e anime nuove». «Ben contento di farmi da parte se ci sono energie giovani», ha detto da parte sua il segretario in carica Franco Panizza.
Tema centrale di confronto dentro il partito autonomista sarà, in vista del congresso, il progetto di un «partito territoriale», sul modello del partito di raccolta come la Svp in Alto Adige, che metta insieme Patt e Upt e altri spezzoni di centro moderato. Progetto che Rossi e Panizza accarezzano da anni ma finora rimasto niente più che un’idea, per le resistenze dentro e fuori dal Patt.
Ieri è stato proprio il segretario Panizza a rilanciarlo, presentando al partito un documento programmatico che sarà discusso al prossimo consiglio. Nessuna opa sugli alleati, ha più volte ripetuto anche negli ultimi tempi Panizza rispondendo alle reazioni in casa Upt, ma la necessità storica forte di un partito che raccolga le istanze del territorio, sappia essere inclusivo e allargare la propria base senza snaturarsi». Forte per fare accordi politici a livello nazionale, com’è avvenuto con il Pd di Bersani e poi di Renzi.
«In passato questo progetto non ha trovato particolare consenso dentro il Patt - ammette Baratter - ma oggi è un’esigenza strategica». Andare oltre le Stelle alpine, dunque. «Dobbiamo avere il coraggio di guardare oltre i simboli - incalza Baratter - e iniziare un ragionamento forte e partecipato per mettere in cantiere un partito di raccolta autonomista e popolare capace di includere le tante sensibilità moderate alla ricerca di un progetto politico moderno ed europeo». Nessuna pregiudiziale nei confronti del Pd, chiarisce il capogruppo: «Il nostro obiettivo è quello di dar vita ad una forza locale alleata con un partito nazionale com’è il Partito democratico».
Ma per costruire il partito territoriale serve una classe dirigente all’altezza. «Il nostro partito - ha incalzato ancora Baratter nel suo intervento - deve impegnarsi di più per formare una nuova classe dirigente che sappia rappresentare tutte le anime della società trentina partendo dai giovani». E Baratter guarda all’appuntamento delle comunali del 2015, in particolare a Trento e Rovereto dove il Patt è tradizionalmente più debole: «Rafforzarci diventa strategico».
Ieri il consiglio del partito ha anche ratificato l’accordo con la Svp per le prossime Europee di maggio, con il sostegno all’eurodeputo uscente Herbert Dorfmann .